Sabotaggi ferroviari a Roma e Padova, FS denuncia
19 Gen 2025 - Italia
Attacchi alla centralina di Roma Aurelia e alla rete elettrica a Padova. Aperta un’indagine mentre il ministro Salvini annuncia un intervento in Parlamento.

Negli ultimi giorni, la rete ferroviaria italiana è stata al centro di una serie di episodi preoccupanti che mettono in discussione la sicurezza delle infrastrutture strategiche del Paese. A Roma Aurelia, ignoti hanno tentato di forzare l’ingresso del locale che ospita la centralina elettrica dei treni, causando danni alla recinzione e agli allarmi volumetrici. Nonostante il fallimento nel superare la porta blindata, l’azione ha lasciato tracce inequivocabili di una premeditazione: sul posto sono stati trovati martelli e cacciaviti.
Un altro episodio sospetto si è verificato a Montagnana (Padova), dove è stata rinvenuta una catena appesa alla rete elettrica della stazione. Entrambi i casi sono stati denunciati da Ferrovie dello Stato (FS), che ha sottolineato la necessità di chiarire una serie di eventi anomali che potrebbero nascondere un disegno più ampio.
Sicurezza sotto attacco e la risposta istituzionale
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha annunciato che riferirà in Parlamento per affrontare la questione e garantire trasparenza sugli interventi in corso. Salvini ha inoltre lodato l’impegno del personale di FS, impegnato nel presidio delle aree sensibili, e ha ribadito che episodi di tale gravità non possono essere sottovalutati.
La sinistra punta il dito, ignorando il rischio reale
Invece di concentrarsi sulla gravità degli eventi e sul rischio per il sistema dei trasporti, parte dell’opposizione ha scelto di strumentalizzare la vicenda per attaccare il governo. Salvini è stato accusato di non garantire la sicurezza della rete ferroviaria, un’accusa che appare pretestuosa e priva di fondamento, considerata la complessità degli episodi e la loro natura apparentemente mirata.
Le accuse contro il ministro sembrano ignorare il fatto che i recenti episodi rappresentano un attacco diretto alla stabilità del sistema ferroviario italiano. È una posizione che, invece di rafforzare la coesione nazionale di fronte a una minaccia comune, rischia di alimentare ulteriori divisioni politiche.
Un possibile disegno anarchico
Gli eventi di Roma e Padova non sembrano isolati e lasciano ipotizzare un disegno più ampio, forse legato ad ambienti anarchici o antagonisti. Colpire le infrastrutture ferroviarie significa non solo mettere in difficoltà un settore strategico, ma anche creare disagi enormi a milioni di cittadini, pendolari e lavoratori che ogni giorno si affidano al trasporto su rotaia.
La necessità di un’azione unitaria
Di fronte a episodi così gravi, sarebbe auspicabile un atteggiamento più responsabile da parte di tutte le forze politiche. La sicurezza delle infrastrutture non dovrebbe essere terreno di scontro ideologico, ma un obiettivo condiviso per proteggere il Paese.
Il governo sta già lavorando per rafforzare la sicurezza del sistema ferroviario e identificare i responsabili di questi attacchi. L’auspicio è che il dibattito pubblico si concentri sulle soluzioni, piuttosto che su accuse strumentali che non aiutano a risolvere i problemi concreti.