Russia propone nuovo round di colloqui di pace a Istanbul. Trump: “Due settimane per sapere se Putin fa sul serio”
29 Mag 2025 - Europa
Mosca presenta il proprio memorandum per un cessate il fuoco. Kiev apre al dialogo. Trump frena sulle sanzioni: “Non è la mia guerra, ma voglio fermarla”

Un nuovo incontro a Istanbul: Mosca rompe il silenzio
Dopo settimane di silenzi e attese, la Russia ha ufficialmente proposto all’Ucraina di incontrarsi per un secondo giro di colloqui di pace il prossimo 2 giugno a Istanbul. A renderlo noto è stato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, annunciando che la delegazione russa è pronta a presentare a Kiev un memorandum con la propria visione su un possibile cessate il fuoco. “Siamo pronti a fornire tutte le spiegazioni necessarie a Istanbul”, ha precisato Lavrov.
Il documento, atteso da settimane sia da Kiev che dai partner occidentali, rappresenterebbe la base tecnica per discutere una tregua negoziata nel conflitto che da oltre due anni insanguina l’Europa orientale.
Trump guida la linea diplomatica americana
Nel frattempo, Lavrov ha avuto un colloquio telefonico con il segretario di Stato americano Marco Rubio, nel quale è emersa la ferma volontà dell’amministrazione Trump di porre fine al conflitto “nel più breve tempo possibile”. Una posizione confermata dallo stesso presidente Trump, che ha parlato ai giornalisti dichiarando: “Entro due settimane scopriremo se Putin ci sta prendendo in giro oppure no. Se è così, risponderemo in modo un po’ diverso”.
Trump ha chiarito la sua decisione di non procedere con nuove sanzioni contro Mosca, spiegando: “Non è la mia guerra. È la guerra di Biden, Zelensky e Putin. Io sono qui per cercare di porre fine a tutto questo. Per salvare vite e denaro”. Il presidente americano ha insistito sulla necessità di una diplomazia efficace, preferendo rimandare ogni azione punitiva fino a quando non sarà chiaro se vi sono margini concreti per una soluzione pacifica.
Kiev conferma: “Pronti a cessate il fuoco completo”
Sul fronte ucraino, il ministro della Difesa Rustem Umerov ha confermato che Kiev è disposta a un cessate il fuoco completo e incondizionato, ribadendo la disponibilità a confrontarsi direttamente con Mosca. “Dopo il summit del 16 maggio in Turchia, ci aspettavamo che Mosca presentasse un memorandum – ha dichiarato –. Finalmente lo hanno annunciato. Ora però serve che lo consegnino ufficialmente”.
Umerov ha anche sottolineato che l’Ucraina ha già trasmesso alla delegazione russa un proprio documento, contenente la posizione negoziale di Kiev. “La pressione internazionale ha funzionato. Ma non siamo qui per scambiarci promesse, serve concretezza. Vogliamo che ogni incontro abbia un risultato tangibile”.
Un’opportunità reale per fermare la guerra?
Con l’appuntamento fissato per il 2 giugno a Istanbul, si apre una finestra diplomatica che potrebbe segnare una svolta nel conflitto. La partita è delicata: da una parte la prudenza di Trump, che spera in un accordo per risolvere un conflitto non voluto, dall’altra la necessità per Kiev di ottenere garanzie reali. In mezzo, una Russia che si dice pronta ma che ancora non ha formalizzato i suoi impegni.
Se i prossimi giorni porteranno alla consegna del memorandum russo e a un colloquio preparato in modo serio, Istanbul potrebbe essere la sede del primo passo concreto verso la pace. Ma, come ha detto Trump, “due settimane ci diranno tutto”.