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Romania, terremoto politico: Georgescu in testa alle presidenziali

25 Nov 2024 - Europa

L'outsider di estrema destra filo-russa guida il primo turno e estromette il premier uscente Ciolacu. Ora il ballottaggio deciderà il futuro del Paese.

Romania, terremoto politico: Georgescu in testa alle presidenziali

Un terremoto politico scuote la Romania: l’ascesa di Călin Georgescu

La Romania è stata scossa da un inatteso sconvolgimento politico: Călin Georgescu, candidato indipendente di estrema destra con posizioni filo-russe, ha ottenuto il 22,9% dei voti nel primo turno delle elezioni presidenziali, superando le aspettative e relegando al terzo posto il primo ministro uscente, Marcel Ciolacu, che ha raccolto circa il 19% dei consensi.

Un outsider in testa: chi è Călin Georgescu

Georgescu, 62 anni, è un ex membro dell’Alleanza per l’Unione dei Romeni (AUR) e ha condotto una campagna elettorale virale su TikTok, piattaforma dove ha accumulato oltre 250.000 follower. La sua retorica anti-establishment e le critiche all’adesione della Romania alla NATO hanno risuonato con una parte significativa dell’elettorato, in particolare tra i giovani e le comunità rurali.

Il panorama politico sconvolto

L’eliminazione di Ciolacu dal ballottaggio rappresenta una svolta storica: è la prima volta in 35 anni che il Partito Social Democratico (PSD) non avrà un candidato nel secondo turno delle presidenziali. Questo risultato evidenzia un crescente malcontento verso i partiti tradizionali e un’apertura verso alternative populiste e nazionaliste.

Le implicazioni per la Romania e la NATO

La Romania, membro della NATO con un confine di 650 chilometri con l’Ucraina, ha assunto un ruolo strategico cruciale dall’inizio del conflitto russo-ucraino nel 2022. L’eventuale elezione di Georgescu potrebbe segnare un cambiamento significativo nella politica estera del paese, data la sua posizione scettica nei confronti dell’alleanza atlantica e la sua ammirazione dichiarata per il presidente russo Vladimir Putin.

Il ballottaggio all’orizzonte

Il secondo turno delle elezioni, previsto per l’8 dicembre, vedrà Georgescu confrontarsi con Elena Lasconi, sindaca di centro-destra di una piccola città, che ha ottenuto circa il 19% dei voti. Questo scontro determinerà la direzione futura della Romania, in un contesto di crescente polarizzazione politica e incertezze geopolitiche.

Reazioni e prospettive future

L’ascesa di Georgescu ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre alcuni elettori, come Maria Chis, 70 anni, hanno espresso apprezzamento per la sua immagine di uomo integro e patriottico, altri osservatori temono un allontanamento della Romania dai suoi tradizionali alleati occidentali. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato di non conoscere approfonditamente le posizioni di Georgescu, sottolineando l’incertezza sulle future relazioni bilaterali.

Con il ballottaggio imminente, la Romania si trova a un bivio cruciale, con implicazioni profonde per la sua politica interna e le sue alleanze internazionali.

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