Roberto Parodi candidato del centrodestra a Milano: una svolta possibile per la città
29 Mag 2025 - Italia
L’ingegnere, scrittore e volto noto della tv scende in campo con l’obiettivo di riportare ordine, buon senso e libertà a una città bloccata dalle follie ideologiche della giunta Sala

Un profilo fuori dagli schemi
Roberto Parodi non è il solito candidato politico. Laureato in ingegneria meccanica al Politecnico di Torino, Parodi ha lavorato per anni nel mondo della finanza internazionale prima di dedicarsi completamente alla scrittura, al giornalismo e alla passione per i viaggi in motocicletta. È stato direttore della rivista “Riders” e ha condotto programmi televisivi come “Born to Ride” (Mediaset) e “Diario della motocicletta” (Rai 2), distinguendosi per uno stile diretto, concreto, mai allineato al politicamente corretto.
Autore di romanzi e diari di viaggio, tra cui “Scheggia” e “Controsole”, Parodi ha saputo conquistare un pubblico trasversale grazie alla sua capacità di raccontare con autenticità esperienze reali, spesso vissute in solitaria, con lo spirito dell’uomo libero. Una figura che potrebbe rappresentare una discontinuità netta con la politica autoreferenziale che Milano ha conosciuto negli ultimi anni.
Un volto nuovo per un centrodestra in cerca di riscatto
Il centrodestra ha deciso di puntare su di lui per la sfida più simbolica: strappare Milano alla sinistra salottiera che da oltre un decennio governa la città senza risolvere le sue vere emergenze. La candidatura di Parodi, ufficializzata il 28 maggio, arriva dopo settimane di incertezza sul nome giusto da opporre a Beppe Sala e ai suoi eredi politici. La scelta di un outsider, di un uomo lontano dai partiti ma vicino al sentire comune dei milanesi, appare oggi come una mossa intelligente e potenzialmente vincente.
Contro l’ideologia green e l’insicurezza dilagante
Parodi non ha perso tempo e ha subito denunciato ciò che non funziona nella Milano “modello” tanto decantata dalla sinistra: l’aumento della criminalità, una ZTL permanente che penalizza cittadini e commercianti, una politica ambientale ideologica che sacrifica la libertà e il buon senso sull’altare del green a ogni costo.
Non a caso, uno dei suoi attacchi più diretti è arrivato contro la nuova zona a traffico limitato imposta nel Quadrilatero della Moda: “L’ultima cazzata di Sala”, ha scritto sui social, diventando subito virale. Dietro l’ironia, un messaggio chiaro: basta con una visione di città che favorisce monopattini e piste ciclabili vuote, mentre i cittadini si sentono sempre meno sicuri e sempre più esclusi.
Un candidato che parla chiaro
A differenza di tanti candidati tecnici e indistinti, Parodi ha già dimostrato di saper comunicare in modo diretto, efficace, parlando la lingua della gente. Usa i social per raccontare Milano dal basso, con sguardo critico ma mai populista, denunciando le contraddizioni di una città che ha perso l’ambizione di essere motore economico e culturale del Paese.
Le reazioni e le prospettive
Le prime reazioni alla sua candidatura sono contrastanti. C’è chi lo accusa di inesperienza politica, ma molti cittadini lo vedono come un’alternativa concreta alla stanchezza amministrativa di un centrosinistra che vive ormai di rendita. In un recente sondaggio online pubblicato da Milano Città Stato, Parodi risulta tra i nomi preferiti dagli elettori di centrodestra.
Milano ha bisogno di una guida nuova, capace di ascoltare e di decidere. Roberto Parodi potrebbe non avere ancora esperienza in consiglio comunale, ma ha ciò che manca da tempo a Palazzo Marino: il coraggio di dire le cose come stanno e di agire di conseguenza.
speriamo. ottima scelta