Putin esclude Zelensky dai negoziati: “Non è legittimo”
29 Gen 2025 - Europa
l presidente russo ribadisce che il leader ucraino, senza nuove elezioni, non ha il diritto di firmare un accordo di pace. Kiev replica, mentre Trump torna al centro del dibattito internazionale.

Mentre il conflitto in Ucraina prosegue con l’avanzata russa nel Donbass, lo scontro tra Mosca e Kiev si gioca anche sul piano diplomatico. Vladimir Putin ha chiarito che Volodymyr Zelensky non può essere considerato un interlocutore legittimo nei negoziati, sottolineando che il leader ucraino, il cui mandato è scaduto senza nuove elezioni, non ha il diritto di firmare alcun accordo.
Putin: “Un negoziato è possibile, ma non con Zelensky”
Intervistato dalla televisione pubblica russa, Putin ha affermato che Mosca è disposta a negoziare, ma senza riconoscere Zelensky come figura legittima. “I negoziati possono essere tenuti con chiunque, ma a causa della sua illegittimità, Zelensky non ha il diritto di firmare nulla”, ha dichiarato il presidente russo, aggiungendo che in caso di trattative, saranno altri a dover gestire il processo decisionale.
Dal punto di vista del Cremlino, il mancato svolgimento delle elezioni presidenziali in Ucraina ha reso Zelensky un leader privo di mandato democratico, rafforzando così la posizione di Mosca, che considera il governo di Kiev sempre più dipendente dalle decisioni occidentali.
Zelensky risponde: “Putin teme il negoziato”
La replica del presidente ucraino non si è fatta attendere. Attraverso i social, Zelensky ha accusato Putin di voler prolungare la guerra e di “temere un vero negoziato”, ribadendo che Kiev è pronta al dialogo, ma solo alle condizioni stabilite dall’Ucraina e dai suoi alleati occidentali.
Il ruolo di Trump e la questione energetica
Nel quadro internazionale, cresce l’attenzione sulle posizioni di Donald Trump, che ha più volte dichiarato di voler risolvere il conflitto in tempi rapidi. Durante il Forum di Davos, Trump ha collegato la durata della guerra al prezzo del petrolio: “Se il prezzo cala, la guerra finisce”, ha affermato, suggerendo che un ridimensionamento del mercato energetico potrebbe influenzare l’esito del conflitto.
Nel frattempo, Mosca deve fare i conti con le nuove sanzioni americane imposte sulla cosiddetta “flotta fantasma” utilizzata per il trasporto di petrolio. Le restrizioni, volute dall’amministrazione Biden, hanno aumentato i costi di trasporto, spingendo Cina e India a ridurre temporaneamente gli acquisti di greggio russo in attesa di nuovi equilibri. Tuttavia, non è escluso che questi due grandi mercati trovino soluzioni alternative per mantenere il flusso commerciale con Mosca.
Le dichiarazioni di Putin su Zelensky confermano la linea russa, che considera il governo di Kiev un interlocutore debole e privo di legittimità. Mentre il conflitto continua, il peso delle decisioni internazionali, in particolare quelle legate all’energia e alla politica americana, potrebbe giocare un ruolo decisivo nel determinare gli sviluppi futuri. L’eventuale ritorno di Trump alla Casa Bianca potrebbe aprire nuovi scenari, spingendo verso un riequilibrio delle posizioni tra Mosca e l’Occidente.