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Proposta di Revisione delle Norme sul Capitale Bancario: la Risposta della Banca Nazionale Svizzera alle Sfide Sistemico-Finanziarie

20 Mar 2024 - Finanza

La Banca Nazionale Svizzera (SNB) si muove per rafforzare la resilienza del sistema finanziario, proponendo una revisione delle norme sul capitale bancario e accogliendo nuove forme di credito come collaterale, una mossa vitale alla luce della recente acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS e delle sfide sistemico-finanziarie emergenti.

Proposta di Revisione delle Norme sul Capitale Bancario: la Risposta della Banca Nazionale Svizzera alle Sfide Sistemico-Finanziarie

La Banca Nazionale Svizzera (SNB) ha proposto una revisione delle norme sul capitale bancario. Questa iniziativa è stata motivata dall’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, che ha aumentato l’importanza sistemica di quest’ultima.
 Nel suo report annuale, la Banca Nazionale Svizzera ha inoltre annunciato la sua disponibilità ad accettare determinate forme di credito come collaterale dalle istituzioni bancarie che intendono ottenere liquidità in situazioni di emergenza. Questa decisione importante mira a assicurare che le banche non si trovino senza liquidità durante periodi critici.

Politiche di intervento in situazioni di crisi

Nell’anno precedente, la Banca Nazionale Svizzera ha dichiarato che l’assenza di garanzie da parte di Credit Suisse ha accelerato il declino della banca. Attualmente, la SNB permetterà alle istituzioni bancarie di utilizzare determinate forme di credito come sicurezza per acquisire liquidità in situazioni di emergenza, infatti, rappresenta un passo essenziale per prevenire la scarsità di fondi durante crisi finanziarie. Ciò richiede azioni mirate nei settori dell’intervento precoce, dei requisiti di capitale e liquidità e della pianificazione della risoluzione.

Critiche alla SNB per il crollo di Credit Suisse

La Banca Nazionale Svizzera ha giocato un ruolo fondamentale nell’operazione di acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, fornendo oltre 200 miliardi di franchi svizzeri in liquidità. Tuttavia, è stata oggetto di critiche per non aver preso provvedimenti preventivi per salvare Credit Suisse. Prima del crollo avvenuto nel marzo 2023, la SNB aveva confermato che la banca soddisfaceva i requisiti patrimoniali, ma aveva evidenziato la necessità di interventi nei settori degli strumenti obbligazionari AT1 e del rapporto CET1, una misura della solidità patrimoniale. Ha sottolineato che Credit Suisse non aveva sfruttato appieno la sua capacità di assorbire perdite prima del crollo, invocando una maggiore prontezza nell’utilizzo degli strumenti di risoluzione.

Strumenti di Intervento Precoce

La FINMA, l’autorità di vigilanza del mercato finanziario, dovrebbe essere in grado di applicare misure di risoluzione tempestiva e con chiarezza legale. Questo può essere realizzato utilizzando indicatori basati sul mercato e prospettici.

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