Origini cristiane della festa
La festa di Ognissanti, detta anche “Tutti i Santi”, trova il suo fondamento nella tradizione cristiana occidentale: è dedicata a tutti quei santi, noti e ignoti, che hanno vissuto alla luce della fede e della virtù. In Italia e in altri paesi cattolici, il 1° novembre è stato stabilito come data per onorare questi testimoni del bene. Dal punto di vista conservatore, questa ricorrenza ha due leve fondamentali: da un lato la memoria storica, dall’altro la dimensione comunitaria. Attraverso la visita al cimitero, la preghiera, la riflessione, rinnoviamo il legame tra le generazioni, assicuriamo che i valori non vadano dispersi e riconfermiamo il senso di appartenenza a una comunità che trascende il mero presente.
Radici antiche e pagane
È opportuno riconoscere che la collocazione del 1° novembre e alcune usanze della festa presentano parallelismi con antichi riti pagani. In particolare, la festività celtica Samhain, che segnava la fine del raccolto e l’inizio della “metà oscura” dell’anno, aveva luogo il 1° novembre, ed era caratterizzata da pratiche rituali legate al mondo dei morti e degli spiriti. Alcuni studiosi ritengono che la scelta della data da parte della Chiesa sia stata anche stratagemma per “cristianizzare” quelle tradizioni pagane ed offrire ai popoli celtici un’alternativa culturale in linea con il Vangelo. Tuttavia, è importante notare che la festa cristiana non deriva semplicemente da un ricalco pagano: secondo fonti cattoliche, la celebrazione si è sviluppata “indipendentemente” dai riti non-cristiani, anche se alcune pratiche sono state assorbite o adattate. Da un punto di vista conservatore, questo fenomeno non è da stigmatizzare bensì da valorizzare come testimonianza di come la civiltà cristiana abbia saputo raccogliere, elevare e trasformare elementi pagani verso un orizzonte più alto. In questo senso, Ognissanti diviene simbolo della capacità europea di mediazione culturale, di sintesi tra generazioni e fedi, e della forza morale che la tradizione cristiana ha saputo conferire alla nostra identità.
Valore comunitario e sociale della festa
In un mondo che si muove rapidamente verso l’individualismo e la frammentazione sociale, Ognissanti offre un momento di pausa, di interiorità e di comunità. Le famiglie italiane – e in molti altri paesi europei – visitano i cimiteri, depongono fiori, accendono candele, pregano insieme. Questo rito non è solo simbolico, ma esprime un modo concreto di tenere viva la memoria, di riconoscere che la vita non finisce con la morte, e che la nostra appartenenza non si esaurisce nel presente. Dal punto di vista della destra liberale tradizionalista, la festa richiama un valore sociale che va oltre l’edonismo e la cultura del tutto e subito: è un richiamo al dovere, alla gratitudine, al riconoscimento che ci sono radici e che queste radici richiedono rispetto. È un antidoto alla dissoluzione delle comunità, una riaffermazione che la società non è solo “individui” ma famiglie, generazioni, popolo.
Perché oggi è rilevante
In un’epoca segnata da relativismo e dalla perdita di punti fermi, Ognissanti può essere riaffermata come festa di orientamento: orientamento verso la memoria, l’etica, il bene comune. Ricordare i santi e i defunti significa riflettere sulla vita e sulla responsabilità: non soltanto ieri, ma anche oggi, nel nostro modo di vivere e di partecipare alla comunità. Inoltre, integrando correttamente la consapevolezza delle radici — anche pagane — possiamo evitare la banalizzazione o la mercificazione della festa. È possibile respingere la deriva superficiale tipica della “notte delle streghe” e riportare al centro il senso di sacralità, di gratitudine e di appartenenza che Ognissanti può offrire.
Il dovere della trasmissione
Infine, è nella trasmissione che la festa mostra tutto il suo valore: trasmettere la fede, il senso del sacro, la memoria degli antenati, ma anche la responsabilità verso le generazioni future. In quest’ottica, la destra liberale che guarda alla tradizione e alla comunità trova in Ognissanti un’occasione per riaffermare che identità e libertà non sono in opposizione, ma si alimentano reciprocamente: la libertà delle nuove generazioni poggia infatti su radici forti, su valori che meritano di essere custoditi e rinnovati. In un mondo che tende alla disgregazione, la festa di Ognissanti rappresenta quindi un faro: ricorda che esistiamo nel tempo, che facciamo parte di una storia e che abbiamo il compito — anche civile — di custodirla.
Fonti
Catechism of the Catholic Church – Communion of Saints (vatican.va)
Encyclopaedia Britannica – All Saints’ Day
Catholic Encyclopedia (New Advent) – All Saints’ Day
USCCB – Homily Helps: Solemnity of All Saints (PDF)
CatholicCulture.org – Solemnity of All Saints (1 Nov 2025)
Pope Francis – General Audience on the “Communion of Saints” (30 Oct 2013)