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Negoziati USA-Russia: l’Europa teme il ritiro delle truppe americane, ma è davvero un problema?

21 Feb 2025 - Europa

L’Europa teme il ritiro delle truppe USA, ma senza la NATO sarebbe davvero più insicura? Trump apre un nuovo scenario: occasione storica o crisi geopolitica?

Negoziati USA-Russia: l’Europa teme il ritiro delle truppe americane, ma è davvero un problema?

I negoziati tra Stati Uniti e Russia sull’Ucraina, avviati a Riad, hanno scatenato il panico tra le élite europee. Secondo il quotidiano tedesco Bild, i servizi di sicurezza e alcuni esponenti politici dell’UE temono che Donald Trump possa accettare di ridurre drasticamente la presenza militare americana nel continente, lasciando l’Europa senza il “paracadute” delle truppe NATO. Ma è davvero una catastrofe? O si tratta piuttosto di un’opportunità storica per liberarci di una tutela ormai anacronistica?

Fine del protettorato americano?

Secondo quanto riportato dalla Bild e dal Financial Times, Putin avrebbe chiesto il ritiro delle forze NATO dall’ex spazio sovietico, e l’idea che Trump possa concedergli almeno una parziale vittoria spaventa Bruxelles. In particolare, le preoccupazioni si concentrano sui Paesi baltici e sull’Europa orientale, mentre solo le basi aeree in Germania (Ramstein) e nel Regno Unito sembrano fuori discussione.

Anche l’Italia viene chiamata in causa: il ritiro delle truppe statunitensi dal Kosovo lascerebbe agli alleati europei la gestione delle tensioni tra Pristina e la Serbia di Aleksandar Vučić, leader vicino a Mosca. Tuttavia, è lecito chiedersi: perché l’Europa, che si proclama potenza autonoma, dovrebbe continuare a dipendere militarmente dagli Stati Uniti?

La dipendenza europea e le critiche a Trump

Per il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, un’Europa senza truppe americane sarebbe esposta come un pilota senza paracadute. Un timore che rivela tutta l’incapacità delle classi dirigenti europee di pensare alla difesa comune senza il supporto americano. Tricarico cita anche il 2011, quando Francia, Regno Unito e Italia attaccarono Gheddafi, ma senza il sostegno degli Stati Uniti si sarebbero trovati in difficoltà.

Questo tipo di ragionamento sottolinea una fragilità strutturale: se davvero l’UE si considera una potenza globale, perché teme tanto il venir meno della protezione americana? L’ossessione per Trump e il terrore di un suo possibile disimpegno non nascondono forse la paura di un’Europa chiamata, finalmente, a badare a sé stessa?

Kosovo e Ucraina: scenari di cambiamento?

Il generale Fabio Mini, ex comandante della missione NATO Kfor, ritiene che un ritiro americano sia solo un’operazione simbolica e che il contingente in Kosovo (appena 3.000 uomini) non abbia più una funzione strategica reale. Dunque, il panico europeo appare ingiustificato: perché mantenere truppe statunitensi in un contesto in cui il loro impatto è ormai minimo?

Sul fronte ucraino, si discute dell’idea, promossa dal premier britannico Keir Starmer, di schierare 30.000 soldati europei per garantire la pace dopo un eventuale accordo con la Russia. Una proposta che Mini liquida come “un’assurdità”: perché mai la Russia dovrebbe accettare un’occupazione europea di territori ormai sotto il suo controllo? Piuttosto, il generale suggerisce una missione ONU, coinvolgendo Mosca e Washington in un processo di stabilizzazione più ampio.

Verso una nuova Europa senza basi USA?

Il vero nodo della questione non è il ritiro delle truppe USA, ma la paralisi strategica europea. Se l’Unione Europea fosse davvero autonoma, non ci sarebbe alcun bisogno di basi americane sparse per il continente. La presenza della NATO non ha mai garantito sicurezza all’Europa, ma ha piuttosto vincolato il continente a strategie dettate da Washington, spesso in aperto contrasto con gli interessi europei.

Se davvero Trump decidesse di ridurre il coinvolgimento militare degli Stati Uniti nel Vecchio Continente, l’Europa avrebbe l’opportunità di dotarsi finalmente di una strategia di difesa autonoma, senza essere il vassallo di Washington. Il problema, dunque, non è la possibile uscita di scena degli americani, ma la totale incapacità dei leader europei di pensare a un modello di sicurezza alternativo.

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