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Migranti: Meloni e il sostegno di Erdogan

20 Gen 2024 - Geopolitica

Migranti: Meloni e il sostegno di Erdogan

Un dialogo complesso

Giorgia Meloni ha ottenuto da Recep Tayyip Erdogan un sostegno per limitare i flussi migratori provenienti dalla Libia, mirando a replicare i successi ottenuti nella tratta Turchia-Italia. Durante l’incontro a Istanbul, la premier ha ringraziato il presidente turco per la mediazione tra Ucraina e Russia, focalizzandosi sull’accordo sul grano. Tuttavia, le posizioni sono più distanti sul tema Israele, con Meloni che ha cercato di mantenere un certo equilibrio, mentre Erdogan non è stato morbido verso Israele.

Le tensioni nel Mar Rosso sono emerse come un’urgenza geopolitica nell’agenda italiana, con Meloni impegnata in una serie di incontri internazionali, incluso un prossimo impegno in Giappone a inizio febbraio. Durante la visita a Istanbul, Meloni ha iniziato la sua serie di impegni internazionali nell’anno del G7.

I flussi migratori

Durante l’incontro, si sono affrontate le priorità condivise tra Italia e Turchia, in particolare riguardo all’instabilità nella sponda sud del Mediterraneo. L’obiettivo è rafforzare la cooperazione migratoria, che ha portato a una significativa riduzione dei flussi irregolari lungo il corridoio Italia-Turchia lo scorso anno. La cooperazione si estenderà anche alla Libia, dove entrambi i paesi hanno interessi energetici e mirano a concludere presto un accordo.

L’Africa

Si è discusso anche della sicurezza e dello sviluppo in Africa, in vista del prossimo vertice Italia-Africa di Roma, al quale la premier vuole dare impulso al Piano Mattei.

I rapporti commerciali

Le relazioni bilaterali, compreso l’interscambio commerciale che ha superato i 25 miliardi di euro, sono state esaminate, avvicinandosi all’obiettivo di almeno 30 miliardi entro il 2030. Sono stati considerati anche opportunità economiche per le aziende italiane, soprattutto nel settore della Difesa, con la possibilità di equipaggiare i droni Astore con missili leggeri o razzi guidati come il sistema Cirit della società turca Roketsan.

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