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Meloni guida l’Europa sul Piano Mattei

20 Giu 2025 - Italia

A Roma la conferenza internazionale voluta da Meloni impone all’UE una nuova strategia per l’Africa: investimenti concreti, lotta all’immigrazione clandestina e centralità italiana nel Mediterraneo.

Meloni guida l’Europa sul Piano Mattei

Roma guida l’Europa sul Piano Mattei per l’Africa

Roma si riappropria del suo ruolo strategico nel Mediterraneo. Oggi, 20 giugno 2025, a Villa Doria Pamphilj si è svolta la conferenza internazionale “The Mattei Plan for Africa and the Global Gateway”, fortemente voluta dal governo italiano. Il premier Giorgia Meloni, affiancata dalla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, ha confermato la leadership italiana su una nuova visione per l’Africa: cooperazione tra pari, sviluppo concreto, difesa degli interessi strategici europei e contrasto strutturale all’immigrazione clandestina.

Meloni rilancia il protagonismo italiano in Africa

A fare da architrave all’iniziativa è il Piano Mattei, ideato e promosso dal governo Meloni come risposta concreta e identitaria a decenni di retorica terzomondista e fallimentare assistenzialismo progressista. L’obiettivo è chiaro: sostenere lo sviluppo africano senza complessi di colpa coloniali, ma con pragmatismo, investimenti mirati e ritorni condivisi.

Con accordi firmati per 1,2 miliardi di euro, l’Italia ha guidato l’azione europea su grandi progetti infrastrutturali: l’espansione del Corridoio di Lobito, fondamentale per le esportazioni di materie prime strategiche, l’estensione del cavo sottomarino Blue‑Raman per rafforzare la connettività digitale e la costruzione di un centro di Intelligenza Artificiale per lo sviluppo sostenibile. Una strategia che punta su know-how, imprese, innovazione e cooperazione bilaterale, non su elemosine.

Sovranità economica africana, stabilità europea

Il vertice ha anche visto l’annuncio di una storica operazione di conversione del debito africano: 235 milioni di euro dei Paesi meno sviluppati saranno trasformati in progetti concreti, mentre il debito delle nazioni a medio reddito sarà ridotto del 50%. Non un atto filantropico, ma un’azione lungimirante per rafforzare la stabilità africana, ridurre le spinte migratorie e difendere la sicurezza europea.

Meloni ha posto l’accento sulla necessità di “un nuovo metodo di cooperazione con l’Africa, basato sul rispetto reciproco, non sull’arroganza coloniale né sulla falsa carità che ha prodotto solo dipendenza e instabilità”.

Von der Leyen segue la rotta italiana

La Commissione europea si è finalmente accodata a una linea politica italiana che, finora, Bruxelles aveva guardato con sospetto. La presidente von der Leyen ha riconosciuto che “il Piano Mattei è l’esempio perfetto del Global Gateway” e ha parlato di “investimenti strategici per rafforzare il partenariato con l’Africa”. Dopo anni di slogan e fondi dispersi tra ONG e apparati inutili, la visione italiana si impone come modello.

Meloni: l’Africa cresce, l’Europa si difende

“La nostra sicurezza passa anche per la stabilità del continente africano. Aiutarli a crescere significa anche evitare che milioni di giovani africani siano costretti a partire”, ha dichiarato Giorgia Meloni. Parole nette, che ribadiscono un principio caro alla destra sovranista: non si aiuta l’Africa svuotandola, ma creando le condizioni per cui le sue popolazioni possano restare e prosperare.

Meloni ha inoltre annunciato un viaggio in Africa a luglio per monitorare personalmente l’avanzamento dei progetti, a dimostrazione che il Piano Mattei non è un’iniziativa da convegno, ma una strategia operativa e nazionale.

Italia guida, l’Europa segue. Finalmente.

Il summit di Roma segna un momento di svolta: l’Italia torna protagonista in Africa, non da comprimaria ma da capofila, con una visione chiara, fondata sulla difesa dell’interesse nazionale, della stabilità mediterranea e della sovranità europea. Il Piano Mattei, da strumento tricolore, si è trasformato oggi in una bussola continentale. E a guidarla, non sono più i burocrati di Bruxelles, ma una nazione che ha riscoperto la sua missione storica e strategica.

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Redazione - Il Politico

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