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Medvedev: “Harris è controllabile, Trump rischia di fare la fine di Kennedy”

4 Nov 2024 - Russia

A pochi giorni dalle elezioni USA, Medvedev analizza le debolezze dei candidati e prevede: nessun cambio sulla linea americana in Ucraina.

Medvedev: “Harris è controllabile, Trump rischia di fare la fine di Kennedy”

La Visione di Dmitry Medvedev sulle Elezioni Americane e le Conseguenze per il Conflitto in Ucraina

A pochi giorni dalle elezioni presidenziali statunitensi, Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Russia, ha delineato una visione tagliente e provocatoria sul futuro del conflitto ucraino e le prospettive politiche dei candidati, con parole che mirano a smascherare ciò che considera le debolezze e le ipocrisie della politica americana.

Medvedev ha espresso con chiarezza la sua mancanza di aspettative per un cambio significativo nella politica americana verso la Russia e l’Ucraina. La sua analisi si articola in cinque punti principali, ognuno dei quali riflette un senso di disillusione profonda verso il sistema politico statunitense.

Punto Primo: Le Elezioni Non Cambieranno Nulla per la Russia

Secondo Medvedev, il risultato delle elezioni americane non avrà alcun impatto sulla posizione degli Stati Uniti verso la Russia. I candidati, siano essi democratici o repubblicani, seguirebbero una linea bipartisan che prevede la “sconfitta” della Russia come obiettivo condiviso. Questo rafforza l’idea che Mosca non nutra alcuna illusione su un miglioramento delle relazioni bilaterali, indipendentemente da chi sarà il vincitore.

Punto Secondo: La Critica a Kamala Harris

Medvedev non risparmia giudizi severi su Kamala Harris, definendola “stupida, inesperta e controllabile”. Nelle sue parole, Harris non sarebbe in grado di prendere decisioni indipendenti, essendo influenzabile dalle figure che la circondano, con una presunta influenza indiretta della famiglia Obama. Questa visione si allinea alla percezione russa di una politica americana vulnerabile alle dinamiche interne e incapace di leadership autonoma.

Punto Terzo: Il Dubbio su Donald Trump

Medvedev sottolinea che Donald Trump, pur dichiarandosi favorevole a un accordo con la Russia e promettendo una risoluzione rapida del conflitto, non sarebbe realmente in grado di mantenere queste promesse. L’ex presidente, afferma Medvedev, dovrà sottostare alle “regole del sistema” e non riuscirebbe a fermare la guerra né in breve né in lungo termine. Con un’avvertenza inquietante, Medvedev lascia intendere che se Trump tentasse realmente di modificare lo status quo, potrebbe subire la stessa sorte di John F. Kennedy.

Punto Quarto: Il Peso dei Finanziamenti Americani alla Guerra

L’attenzione di Medvedev si sposta poi sui costi che gli Stati Uniti dovranno continuare a sostenere per mantenere il conflitto in Ucraina. La sua affermazione diretta, e marcatamente critica, è che l’unico scopo del prossimo presidente sarà continuare a “finanziare il complesso militare-industriale americano” e ciò che definisce “la feccia di Bandera”, un riferimento dispregiativo all’Ucraina. Con questo, Medvedev sottolinea come, per la Russia, la guerra venga vista come un conflitto non tanto ideologico quanto economico per gli Stati Uniti.

Punto Quinto: L’Obiettivo Finale di Mosca

L’ultimo punto di Medvedev è una dichiarazione di intenti che chiarisce la posizione della Russia: continuare a “distruggere il regime di Kiev” come obiettivo di primaria importanza per la sicurezza russa e come risposta alla politica americana. Il vicepresidente russo vede nella permanenza di un regime filo-americano a Kiev una minaccia diretta, e si dice determinato a proseguire la guerra per eliminare ciò che considera un governo “nazista”.

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