Marina italiana tra orgoglio e sfida globale: un 10 giugno che guarda lontano
13 Giu 2025 - Geopolitica
Nel 164° anniversario della Marina Militare, Genova accoglie il ritorno della Vespucci mentre la flotta guarda al Pacifico, rinnova le sue capacità strategiche e si prepara a una nuova stagione navale tra super cacciatorpediniere, F-35B, sommergibili d’attacco e portaerei di nuova generazione.

Una ricorrenza di orgoglio nazionale: il 10 giugno 2025
La Giornata della Marina, celebrata il 10 giugno, ha assunto quest’anno un significato speciale. A Genova, la folla ha accolto con entusiasmo il rientro della nave scuola Amerigo Vespucci, tornata da un viaggio intorno al mondo iniziato nel 2023. La cerimonia, organizzata nel porto ligure, ha reso omaggio all’impresa di Premuda del 1918 e ha rappresentato un’occasione per sottolineare il legame storico tra la Marina Militare e la nazione. Il Capo di Stato Maggiore, ammiraglio Enrico Credendino, nel suo discorso ha voluto ribadire il ruolo centrale della Marina come strumento di difesa, diplomazia e orgoglio italiano, sottolineando i valori fondanti di coraggio, passione e senso del dovere.
L’espansione strategica nei mari del mondo
Negli ultimi due anni la Marina italiana ha notevolmente ampliato il proprio raggio operativo. Una delle operazioni più emblematiche è stata la proiezione nel teatro indo-pacifico, dove il gruppo navale imbarcato sulla portaerei Cavour ha raggiunto l’area del Mar Cinese Meridionale, del Mare delle Filippine e del Pacifico occidentale. Accompagnata dalla fregata Alpino e da altre unità di scorta, la task force ha partecipato ad esercitazioni multinazionali con Stati Uniti, Australia, Giappone e Filippine, mostrando una capacità di interoperabilità avanzata e una presenza credibile in contesti strategicamente sensibili. In Australia, nel luglio 2024, la Marina ha partecipato anche all’esercitazione Pitch Black, uno dei più importanti eventi addestrativi aerei del Pacifico, contribuendo con la componente F-35B imbarcata, che ha operato dalla Cavour in modalità expeditionary.
Queste missioni segnano una netta evoluzione dal ruolo prevalentemente mediterraneo della Marina italiana a quello di forza navale capace di operare in teatri globali. La strategia adottata riflette la volontà politica e militare di proiettare l’influenza italiana in aree dove transitano interessi energetici, commerciali e geostrategici vitali.
Rinnovamento della flotta e tecnologia avanzata
Il Documento Programmatico Pluriennale della Difesa 2024–2026 fotografa una Marina in pieno rinnovamento. Uno dei progetti più ambiziosi è l’avvio del programma DDX, che porterà alla realizzazione di due cacciatorpediniere di nuova generazione da circa 14.000 tonnellate di dislocamento. Si tratterà delle unità di superficie più potenti mai costruite in Italia, con capacità AAW (anti-air warfare) di livello strategico e dotate di radar multifunzione Leonardo Kronos in banda S/X. Le unità saranno armate con sistemi missilistici a lungo raggio, difesa antimissile balistica, capacità di comando e controllo per operazioni interforze e coalizionali.
In parallelo, continua la produzione delle FREMM EVO, evoluzione della già collaudata classe Bergamini, con una prima unità varata nell’aprile 2025 e in consegna prevista per il 2029. Le FREMM EVO sono state ridisegnate per integrare capacità stealth, sensori digitalizzati e sistemi C4ISR avanzati.
Sul fronte dell’ala aerea, la Marina sta consolidando l’integrazione degli F-35B a decollo corto e atterraggio verticale, che operano dalla Cavour e dalla Trieste, quest’ultima già certificata per accogliere in piena autonomia operazioni aeree complesse. Gli F-35B rappresentano oggi la spina dorsale della componente aeronavale italiana, capaci di operare in contesti negati e in supporto diretto a forze da sbarco e operazioni anfibie.
La flotta subacquea è anch’essa oggetto di un profondo aggiornamento. Oltre al programma per il prolungamento della vita operativa dei sommergibili classe U212A e dei più anziani Sauro, è in corso la costruzione di nuove unità di seconda generazione U212NFS (Near Future Submarine), dotate di celle AIP, sonar avanzati e capacità di lancio di missili da crociera. Il sottomarino Olterra, destinato al supporto operativo e logistico della componente subacquea, entrerà in servizio entro il 2025.
Le nuove navi già in servizio
Oltre alla portaerei Cavour e alla LHD Trieste, la Marina ha recentemente acquisito le PPA – Pattugliatori Polivalenti d’Altura – tra cui la Paolo Thaon di Revel, la Raimondo Montecuccoli, la Giovanni delle Bande Nere e la Domenico Millelire. Queste navi combinano le funzioni di pattugliatore, fregata e unità da combattimento in un’unica piattaforma modulare, configurabile secondo tre standard: light, light+ e full. Sono armate con cannoni da 127 mm, missili Aster 30, sistemi di guerra elettronica e drone bay per operazioni multiruolo. La nave logistica Atlante, gemella della Vulcano, sarà consegnata alla fine del 2025 e garantirà il supporto operativo alle unità in mare, con capacità ospedaliere e di rifornimento multi-dominio.
Cooperazione e diplomazia navale
La Marina Militare italiana continua a essere protagonista nei più importanti scenari multilaterali. L’operazione bilaterale ITA-MOR 24, tenutasi nella base di Taranto con la partecipazione della Marina marocchina, ha rafforzato il partenariato strategico con il Nord Africa. La Marina è attiva anche nello Stretto di Hormuz, nel Golfo Persico, nel Mar Rosso e nel Mediterraneo orientale, partecipando a missioni NATO, UE e coalizioni ad hoc, tra cui le operazioni Sea Guardian e Irini. L’Italia si è distinta per capacità di comando, ospitando a bordo della Trieste lo staff internazionale di COMEUROMARFOR e garantendo interoperabilità con le principali marine europee.
Verso il futuro: nucleare, cyber, unmanned*
Lo sguardo della Marina si proietta oltre il 2030. È in corso uno studio di fattibilità per una nuova portaerei a propulsione nucleare, con orizzonte temporale 2040, capace di sostenere operazioni ininterrotte e dotata di catapulte elettromagnetiche. Nel frattempo, si lavora sull’integrazione di sistemi unmanned navali e subacquei, in grado di condurre missioni di ricognizione, guerra anti-mina, sorveglianza elettronica e cyber warfare. La dimensione cibernetica è ormai un pilastro della strategia navale, e la Marina ha avviato unità dedicate alla difesa digitale, con centri di comando dotati di IA e sistemi predittivi.
* Il termine “unmanned”, in ambito militare e tecnologico, si riferisce a sistemi senza equipaggio umano a bordo, ovvero piattaforme controllate da remoto o autonome.
Nel contesto navale e aeronavale, comprende principalmente:
- Unmanned Aerial Vehicles (UAV): droni aerei, impiegati per ricognizione, sorveglianza, attacco o guerra elettronica.
- Unmanned Surface Vessels (USV): imbarcazioni di superficie senza equipaggio, utilizzate per pattugliamento, mine countermeasures (MCM), e operazioni logistiche.
- Unmanned Underwater Vehicles (UUV): droni subacquei, spesso impiegati per mappatura dei fondali, identificazione e neutralizzazione di mine, intelligence o guerra antisommergibile.
Questi sistemi ridimensionano il rischio umano, aumentano la flessibilità operativa e permettono alla Marina di operare in ambienti ostili o contaminati dove sarebbe pericoloso inviare equipaggi.
Nel caso della Marina Militare italiana, l’integrazione di tecnologie “unmanned” rientra nella strategia di modernizzazione della forza, puntando a una maggiore capacità ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance), contrasto mine, e guerra elettronica, con il supporto di sensori avanzati e intelligenza artificiale.