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Macron fa dietrofront: da interventista NATO a fautore del realismo per Kiev

7 Gen 2025 - 1, Europa

Il presidente francese invita l'Ucraina a negoziati realistici sui territori occupati, segnando un cambio di rotta dopo l'elezione di Trump. L'Europa ora punta sulla diplomazia e sulle garanzie di sicurezza.

Macron fa dietrofront: da interventista NATO a fautore del realismo per Kiev

Da interventista a negoziatore: il cambio di tono di Macron

Il presidente francese Emmanuel Macron ha sorpreso molti con le sue recenti dichiarazioni riguardo al conflitto tra Russia e Ucraina. Durante un incontro con gli ambasciatori, il leader francese ha invitato Kiev ad affrontare le negoziazioni territoriali con realismo. Un messaggio che rappresenta un netto cambio di direzione rispetto al passato, quando Macron sosteneva un approccio più deciso, fino a contemplare un ruolo diretto della NATO per contrastare l’aggressione russa.

Il messaggio chiave del presidente francese è chiaro: “Gli ucraini dovranno condurre discussioni realistiche sulle questioni territoriali, perché solo loro possono condurle”. Una frase che sembra alludere a una possibile accettazione della realtà sul campo, dove Mosca rivendica il controllo su Kherson, Zaporizhzhia, Luhansk e Donetsk.

L’effetto Trump sulla politica europea

Questo cambio di approccio non può essere scollegato dall’ascesa di Donald Trump e dalla sua imminente entrata in carica come presidente degli Stati Uniti. Trump, noto per il suo pragmatismo e per la sua opposizione alle politiche interventiste che hanno caratterizzato l’amministrazione Biden, sta già influenzando l’atteggiamento delle potenze europee. La Francia, che aveva sostenuto senza riserve Kiev nei primi anni del conflitto, sembra ora pronta a spingere per una soluzione diplomatica, lasciando intravedere un futuro in cui il ruolo dell’Europa si concentra sulle garanzie di sicurezza più che sul confronto diretto con Mosca.

Macron stesso ha dichiarato che gli Stati Uniti dovrebbero “cambiare la natura della situazione e convincere la Russia a venire al tavolo dei negoziati”, mentre il compito principale degli europei sarà quello di “costruire garanzie di sicurezza” per l’Ucraina. Un evidente segnale di allineamento alla visione trumpiana.

I problemi interni di Kiev e il dilemma dei soldati

La carenza di uomini e la necessità di dare respiro ai soldati esausti rappresentano sfide enormi per Kiev. Recentemente, è emersa la notizia della diserzione di alcuni militari ucraini addestrati in Francia. Secondo fonti dell’esercito francese, il fenomeno resta marginale, ma non può essere ignorato, dato che riflette le crescenti difficoltà che Kiev affronta nel mantenere alto il morale e l’efficienza delle truppe.

Trump, Macron e il futuro della guerra

L’imminente insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca segna una possibile svolta per la guerra in Ucraina. La linea più pragmatica suggerita da Macron potrebbe essere solo il primo segnale di un cambiamento più ampio, guidato da Washington. Per l’Ucraina, la sfida ora sarà mantenere le proprie posizioni e prepararsi a negoziati che potrebbero ridefinire i confini, con l’Europa pronta a garantire sicurezza, ma sempre più lontana dall’idea di uno scontro diretto con Mosca.

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