Los Angeles, coprifuoco e arresti di massa: Trump accusa “nemico straniero”
11 Giu 2025 - USA
Caos a Los Angeles dopo l’invio dei Marines: la sindaca Bass impone il coprifuoco, la polizia effettua arresti di massa. Trump accusa i manifestanti di voler distruggere la sovranità americana e promette espulsioni su scala nazionale.

Coprifuoco e stato d’emergenza a Los Angeles: “Fermare i saccheggi”
Dopo giorni di disordini, la sindaca Karen Bass ha dichiarato lo stato di emergenza locale e ha imposto un coprifuoco notturno nel centro di Los Angeles. La misura, valida fino alle 6 del mattino, riguarda una zona ristretta di circa 2,5 chilometri quadrati e si applica a tutti, esclusi residenti, giornalisti e operatori dei servizi di emergenza.
La decisione arriva in risposta a un’escalation di violenze legate alle proteste contro le operazioni dell’ICE, l’agenzia federale per l’immigrazione, in una città che ospita milioni di cittadini di origine straniera e latinoamericana.
La polizia: “Arresti di massa in centro”
La LAPD ha annunciato di aver avviato arresti di massa contro gruppi di manifestanti che hanno violato il coprifuoco. “Gruppi multipli continuano a radunarsi… e sono in corso arresti di massa”, ha scritto il dipartimento su X, senza fornire un bilancio ufficiale.
Le proteste, inizialmente pacifiche, si sono trasformate in vere e proprie rivolte urbane dopo il tramonto: incendi, saccheggi, scontri con la polizia.
New York in fiamme: 80 arresti a Manhattan
Anche la Grande Mela è stata teatro di gravi disordini. Una manifestazione contro l’ICE a Foley Square, nel cuore di Manhattan, è degenerata in scontri con la polizia. Oltre 80 gli arresti, secondo quanto riportato dal New York Post.
Presenti alla protesta anche esponenti istituzionali della sinistra cittadina, come la consigliera Shahana Hanif e il Public Advocate Jumaane Williams, che hanno accusato il sindaco Adams di collusione con la Casa Bianca. Le immagini degli scontri e degli arresti sono diventate virali, alimentando una retorica anti-polizia e anti-Trump che però non sembra intaccare il consenso presidenziale tra i fautori della “tolleranza zero”.
Trump: “Un’invasione straniera. Li manderemo via”
Il presidente Trump ha reagito con fermezza, definendo i manifestanti “un nemico straniero che vuole distruggere la nostra sovranità nazionale”. Durante un discorso a Fort Bragg, ha accusato i rivoltosi di essere “pagati da qualcuno” e di sventolare “bandiere di altri Paesi”, promettendo espulsioni di massa su tutto il territorio nazionale: “Li stiamo mandando via e continueremo a farlo”.
L’escalation delle operazioni ICE è spinta anche dalle pressioni del vice capo di gabinetto Stephen Miller, fautore di una linea dura per colmare il ritardo sugli obiettivi di deportazione promessi in campagna elettorale.
Parata militare blindata a Washington
Nel frattempo, fervono i preparativi per la parata militare di sabato a Washington, evento pensato per celebrare i 250 anni dell’Esercito USA e coincidente con il compleanno del presidente. Trump ha dichiarato che eventuali proteste saranno “affrontate con forza molto pesante” e ha evocato lo spettro dell’Insurrection Act: “Se ci sarà un’insurrezione, lo invocherò certamente”.
Perimetri di sicurezza già attivati attorno alla Casa Bianca, in quello che si annuncia come un banco di prova sia per la gestione dell’ordine pubblico sia per la solidità del fronte repubblicano di fronte all’ennesima sfida interna.