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L’America è Tornata

6 Mar 2025 - USA

Dal discorso infuocato di Trump alle prime strappi con la Corte Suprema, e le reazioni di Europa e Russia: una nuova era di conflitti interni ed esterni prende forma.

L’America è Tornata

Un Discorso Infuocato

In una sessione congiunta del Congresso, il presidente Donald Trump ha incendiato il palcoscenico politico con un discorso lungo quasi 100 minuti, il più articolato della sua carriera. Con toni aggressivi e slogan da “campagna elettorale”, Trump ha dichiarato: “Abbiamo realizzato più in 43 giorni di quanto la maggior parte delle amministrazioni realizzati in 4 o 8 anni”.

Reazioni a sorpresa: Repubblicani in Estasi, Democratici in Ribellione

Il discorso ha diviso il Congresso in maniera netta. Sul fronte repubblicano – Gli applausi scroscianti e le ovazioni, guidate dal presidente della Camera Mike Johnson, hanno celebrato ogni parola di Trump, confermando il fervore dei suoi sostenitori. Dall’altro lato, i democratici non hanno nascosto il loro dissenso. Alcuni deputati hanno alzato cartelli con slogan come “Resist” e “Fallo”, manifestando apertamente la loro opposizione. Il deputato texano Al Green è stato persino espulso per aver gridato: “Non ha un mandato per distruggere Medicaid!”.

Il Primo Strappo: La Decisione della Corte Suprema

Mentre Trump cercava di trattenere 2 miliardi di dollari destinati all’USAID, la Corte Suprema ha inflitto un duro colpo alla sua strategia esecutiva. Con un voto di 5 a 4, la Corte Suprema ha dichiarato non costituzionale il blocco dei fondi deciso dal presidente.
Questo episodio segna il primo strappo significativo tra l’esecutivo e il potere giudiziario: nonostante la maggioranza conservatrice, alcuni giudici nominati da Trump hanno scelto di non schierarsi con il presidente, ribadendo l’autonomia della Corte. Un segnale forte che la Corte non cederà alle pressioni politiche, ponendo limiti netti all’agenda di Trump.

La Voce del Mondo: Reazioni di Europa e Russia

Il discorso infuocato di Trump ha attirato l’attenzione internazionale.

In Europa le reazioni non sono state di entusiasmo: molti leader e analisti hanno espresso preoccupazione per le misure protezionistiche proposte e per l’approccio aggressivo che rischia di isolare il continente. Alcuni commentatori hanno evidenziato che una politica unilaterale potrebbe avere ripercussioni economiche e diplomatiche molto serie e dai risvolti inimmaginabili.

In Russia, sebbene Trump abbia dichiarato che “Putin è pronto per la pace” e abbia menzionato una lettera di Zelenskyj che preannuncia negoziati, le reazioni rimangono prudenti. Fonti vicine a Mosca hanno sottolineato che, nonostante alcuni segnali di apertura, il clima internazionale resta teso e la proposta di pace appare ancora lontana dall’essere realizzata.

Un Nuovo Capitolo per l’America

Il mandato Trump si apre con un messaggio forte e polarizzante: mentre da una parte l’esecutivo celebra una “rinascita” nazionale, dall’altra la Corte Suprema e una parte significativa del Congresso reagiscono aspramente contro un potere esecutivo che rischia di oltrepassare i limiti costituzionali. Le tensioni interne si riflettono a livello internazionale, con l’Europa che osserva con apprensione le ripercussioni di una politica sempre più aggressiva e isolazionista.
Il panorama politico americano, segnato da divisioni profonde, sembra ormai destinato a vivere un’epoca di scontri e contrapposizioni, in cui il dialogo e la collaborazione tra i poteri restano un obiettivo sempre più difficile da raggiungere.

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