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La truffa del falso Ministro Crosetto: quando l’AI diventa un’arma per il crimine

10 Feb 2025 - Italia

Truffatori clonano la voce di Crosetto con l’AI per ingannare imprenditori italiani: versati fondi su conti esteri. La Procura di Milano indaga.

La truffa del falso Ministro Crosetto: quando l’AI diventa un’arma per il crimine

Negli ultimi giorni, una serie di truffe ha scosso il mondo imprenditoriale italiano, coinvolgendo alcuni dei nomi più importanti della finanza e dell’economia del Paese. I truffatori hanno utilizzato il nome e la voce del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per convincere diversi imprenditori a versare ingenti somme di denaro su conti esteri.

Il modus operandi

I truffatori contattavano gli imprenditori al telefono, spacciandosi per membri dello staff del ministro o addirittura per lo stesso Crosetto. In alcuni casi, hanno utilizzato software basati sull’intelligenza artificiale per clonare la voce del ministro, rendendo l’inganno ancora più credibile. La richiesta era quella di effettuare bonifici da centinaia di migliaia di euro su un conto a Hong Kong, con la promessa che i soldi sarebbero stati utilizzati per pagare riscatti segreti in favore di italiani presuntamente tenuti in ostaggio all’estero.

Le vittime e le denunce

Tra gli imprenditori coinvolti figurano nomi come Giorgio Armani, Massimo Moratti (ex presidente dell’Inter), Marco Tronchetti Provera (presidente della Fondazione Cariplo), Diego Della Valle (amministratore delegato di Tod’s) e Patrizio Bertelli (marito di Miuccia Prada). Al momento solo un filantropo ha denunciato una perdita vicina al milione di euro; altre due denunce sono attese nelle prossime ore. La Procura di Milano è già intervenuta aprendo un fascicolo dopo aver ricevuto diverse segnalazioni. Gli investigatori stanno lavorando insieme ai carabinieri del Nucleo investigativo per bloccare i versamenti fraudolenti e recuperare i fondi rubati.

Il ruolo dei deep fake e i rischi dell’AI

L’uso avanzato dell’intelligenza artificiale nella clonazione vocale ha reso difficile distinguere tra realtà e inganno. Questa tecnica, nota come deep fake, ha aumentato notevolmente l’efficacia delle truffe telefoniche moderne. I deep fake, che consentono di ricreare volti e voci di persone reali con una precisione impressionante, sono una delle tecnologie più preoccupanti in questo ambito. Se da un lato possono avere applicazioni positive, dall’altro il loro uso illecito minaccia la sicurezza delle comunicazioni e l’integrità delle istituzioni.
I rischi legati all’uso criminale dell’AI includono:

  • Frodi finanziarie, come quella appena avvenuta, in cui persone vengono ingannate per effettuare pagamenti a truffatori.
  • Manipolazione dell’informazione, con video e audio falsificati che potrebbero essere usati per diffondere notizie false o destabilizzare governi e mercati.
  • Attacchi alla reputazione, in cui immagini o registrazioni false vengono diffuse per danneggiare figure pubbliche o aziende.

La necessità di una risposta normativa

La gravità della situazione ha riacceso il dibattito sulla necessità di una regolamentazione efficace dell’AI. In Italia, il Parlamento sta attualmente discutendo un disegno di legge che introduce nuovi reati specifici per l’uso illecito dell’intelligenza artificiale.

Tra le misure previste vi sono:

  • L’introduzione del reato di falsificazione digitale, con pene severe per chi utilizza i deep fake a scopo fraudolento.
  • L’obbligo di tracciabilità dei contenuti AI-generati, con sistemi che permettano di verificare se un video o un audio siano stati alterati.
  • Sanzioni più dure per la diffusione di contenuti ingannevoli, specie se finalizzati a truffe o disinformazione.

Inoltre, a livello europeo si sta lavorando all’AI Act, una normativa volta a regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale per prevenire abusi e garantire la sicurezza digitale.

Conclusioni

Il caso del falso Ministro Crosetto dimostra come l’AI possa essere un’arma potente nelle mani di criminali sempre più sofisticati. L’innovazione tecnologica offre enormi opportunità, ma senza adeguati strumenti normativi e di controllo rischia di diventare una minaccia per la società e l’economia. È fondamentale che governi, istituzioni e aziende collaborino per sviluppare regolamenti efficaci e strumenti di protezione per evitare che episodi simili si ripetano in futuro.

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