La Germania abbandona l’austerità: maxi-fondo da 500 miliardi e svolta fiscale per salvare l’economia
5 Mar 2025 - Europa
Berlino rompe con il dogma del rigore e vara il più grande piano di investimenti degli ultimi decenni. La fine della Schuldenbremse cambia il volto della Germania e dell’Europa.

Per oltre settant’anni, la Germania ha costruito il proprio modello economico su un principio: il rigore fiscale prima di tutto. La Schuldenbremse, il “freno al debito”, è stata una regola inviolabile, imposta anche agli altri paesi europei. Ma ora, con la crescita stagnante, la crisi industriale e le tensioni geopolitiche, Berlino è costretta a fare marcia indietro. Per la prima volta, la Germania accetta l’idea che lo Stato debba intervenire massicciamente per rilanciare l’economia, modernizzare le infrastrutture e garantire la propria sicurezza.
500 miliardi per riscrivere il futuro economico tedesco
Il nuovo piano economico, frutto di un accordo tra i principali partiti politici tedeschi, prevede la creazione di un fondo infrastrutturale da 500 miliardi di euro, spalmati su dieci anni. L’obiettivo è chiaro: stimolare la crescita attraverso investimenti in digitalizzazione, trasporti, energia rinnovabile e ricerca tecnologica.
Si tratta di una rivoluzione per Berlino. Dopo anni di surplus e disciplina fiscale, il governo si appresta a finanziare progetti ambiziosi che ridefiniranno il tessuto economico del paese. Le nuove risorse non andranno solo alla difesa, ma punteranno a rafforzare la competitività tedesca in settori chiave come la microelettronica, l’intelligenza artificiale e l’industria energetica.
La fine di un tabù: il debito non è più un nemico
Per finanziare questa trasformazione, Berlino dovrà allentare i vincoli fiscali. L’accordo prevede una modifica costituzionale per esentare alcune spese strategiche dalle regole del freno al debito, consentendo al governo di superare il tetto dell’1% del PIL in nuovi investimenti. È un cambiamento epocale che potrebbe avere ripercussioni su tutta l’Unione Europea, dove la Germania ha sempre sostenuto politiche di austerità e rigore fiscale.
La decisione non è priva di controversie. I partiti conservatori, da sempre sostenitori del rigore di bilancio, si trovano ora a giustificare la necessità di una spesa pubblica su larga scala. Allo stesso tempo, i Verdi e i socialdemocratici vedono in questo piano un’opportunità per rilanciare l’economia in chiave sostenibile e innovativa.
Berlino detta il nuovo corso dell’Europa?
Il cambio di rotta della Germania potrebbe avere conseguenze ben oltre i suoi confini. Se Berlino allenta la presa sul debito, altri paesi europei potrebbero seguire l’esempio, aprendo la strada a una revisione delle regole fiscali dell’UE. La Francia già spinge per un’Europa più flessibile sul deficit, mentre Italia e Spagna potrebbero trarre beneficio da un allentamento delle pressioni tedesche sull’austerità.
Il nuovo modello economico tedesco segna la fine di un’era. Berlino non è più la capitale del rigore, ma della spesa strategica. E ora tutta l’Europa osserva: questa nuova Germania sarà un esempio da seguire o un rischio per la stabilità del continente?
Una cosa è certa: i tempi dell’austerità sono finiti, e il futuro della Germania si gioca su una scommessa economica senza precedenti.