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La croce francescana di Hegseth scambiata per simbolo neonazista

16 Nov 2024 - USA

Il Corriere accusa il nuovo Segretario della Difesa di Trump di suprematismo, ma confonde un simbolo religioso con l’ideologia estremista. Ignoranza o malafede?

La croce francescana di Hegseth scambiata per simbolo neonazista

Il Corriere della Sera, un tempo pilastro del giornalismo italiano, sembra ormai sempre più incline a cedere alla tentazione di proporre narrazioni tendenziose, soprattutto quando si tratta di figure che sfidano l’egemonia del pensiero unico progressista. L’ultima polemica riguarda Pete Hegseth, nuovo Segretario della Difesa scelto da Donald Trump, e i suoi tatuaggi, che il quotidiano ha sbrigativamente associato a “gruppi suprematisti bianchi e neonazisti”.

La croce francescana mal interpretata

L’accusa è tanto grave quanto infondata. Tra i tatuaggi in questione vi è la croce dei Francescani della Terra Santa, simbolo che non ha nulla a che vedere con movimenti estremisti, ma rappresenta invece una lunga tradizione di fede e impegno per la custodia dei luoghi santi del cristianesimo. Associarla a gruppi suprematisti rivela due possibilità: l’ignoranza di chi scrive o la malafede di chi cerca di screditare a ogni costo una figura vicina all’amministrazione Trump.

È davvero possibile che in una redazione come quella del Corriere nessuno abbia verificato il significato di un simbolo tanto noto? O si è scelto deliberatamente di sfruttare l’onda lunga delle narrazioni anti-Trump per gettare ombre su una nomina che, per la sua forte impronta conservatrice, già di per sé sfida il politicamente corretto?

Demonizzare per screditare

Hegseth è descritto come un “conduttore rabbioso” e un “militare espulso”, con toni che mirano chiaramente a screditarlo. La sua critica ai vertici militari, accusati di abbracciare una cultura “woke”, viene ridotta a un capriccio ideologico, senza mai approfondire i problemi strutturali che lui stesso ha denunciato. Il Corriere si allinea così a quella narrativa che etichetta chiunque sfidi il relativismo culturale come un estremista.

Relativismo woke e doppi standard

Il vero punto della questione è il tentativo sistematico di eliminare ogni dissenso, anche quando fondato su posizioni legittime. Hegseth rappresenta un’America che rifiuta la subordinazione a mode ideologiche importate dalle élite liberal: un’America che rivendica i suoi valori tradizionali, come il patriottismo, la fede e la difesa della famiglia.

Ma nel mondo del relativismo woke, dove tutto è fluido tranne il diritto di criticare, il peccato più grande è non conformarsi. E così, chi difende l’identità cristiana e la sovranità nazionale viene associato a “suprematisti” e “neonazisti” senza uno straccio di prova, mentre si tollerano e giustificano movimenti che attaccano la polizia o vandalizzano simboli della storia americana.

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2 Risposte

  1. Brian ha detto:

    I francescani c’entrano proprio NULLA. Croce dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme!

    https://t.me/aeropagus/9475

    1. Matteo Di Bello ha detto:

      è la croce scelta dalla Custodia francescana della Terra Santa

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