La caduta di Assad apre le porte al fondamentalismo: cristiani nel mirino
24 Dic 2024 - Medio Oriente
La vittoria dei jihadisti scatena persecuzioni contro i simboli cristiani. Chiese profanate, fedeli aggrediti e comunità in fuga: la Siria sprofonda nell’intolleranza religiosa dopo la caduta del governo legittimo.
Un disastro annunciato
Con la caduta del governo siriano di Bashar al-Assad, il paese sta precipitando in un incubo di violenza e intolleranza religiosa. La vittoria delle fazioni fondamentaliste, come Hayat Tahrir al-Sham (HTS), non rappresenta solo un pericolo per la stabilità regionale, ma segna anche un attacco diretto alla millenaria convivenza interreligiosa che la Siria aveva garantito sotto il governo precedente.
Attacchi alla cultura e alla fede cristiana
Tra le vittime principali di questo nuovo regime di terrore ci sono i cristiani, simbolo di un’identità siriana plurale e tollerante. La Cattedrale di San Giorgio a Damasco, saccheggiata e profanata, è solo uno degli esempi di una campagna sistematica volta a eliminare ogni traccia di cultura e fede cristiana. I jihadisti non si fermano davanti a nulla: sacerdoti aggrediti, fedeli perseguitati e comunità costrette a fuggire sono il tragico bilancio delle prime settimane di questa nuova realtà.
Un piano di annientamento
Le città a maggioranza cristiana, come Maharde e Sadad, sono ormai sotto assedio. Questi centri, da sempre rifugi di pace e dialogo, sono ora bersagli di violenze e atrocità. La strategia è chiara: cancellare ogni identità non conforme al rigido fondamentalismo imposto dai nuovi padroni del paese. Dietro il paravento di promesse di tolleranza da parte dei leader islamisti, si cela un’agenda di oppressione e annientamento.
Il ruolo dell’Occidente
L’Occidente, che ha apertamente sostenuto il rovesciamento del governo legittimo, porta una grave responsabilità morale per il caos che sta travolgendo la Siria. La miopia politica e il sostegno diretto o indiretto a questi gruppi estremisti stanno avendo conseguenze devastanti per la popolazione civile e, in particolare, per le minoranze religiose. Le stesse forze che l’Occidente ha definito “liberatori” stanno ora dimostrando il loro vero volto: un regime fondato sull’odio e l’intolleranza.
Un appello per la resistenza
Di fronte a questo scenario, è urgente un risveglio delle coscienze. La comunità internazionale deve intervenire per fermare il genocidio culturale e religioso in atto, ma è altrettanto necessario sostenere le forze che si oppongono al fondamentalismo, rivendicando il diritto della Siria di tornare a essere un paese sovrano e plurale.
La Siria di Assad, pur con le sue complessità, aveva rappresentato un modello di equilibrio e coesistenza in Medio Oriente. La sua distruzione non ha portato libertà, ma ha aperto la strada a un’era di oscurantismo che deve essere fermata. Solo una ferma opposizione al fondamentalismo potrà restituire speranza a un popolo che merita pace e giustizia.
#Siria 🇸🇾 roghi di alberi di Natale ad opera degli islamisti nella zona di #Hama
Il Natale e i simboli cristiani, prima largamente diffusi nel paese, sono ora oggetto di continui attacchi e atti vandalici pic.twitter.com/c09RydS8kj
— Il Politico Web (@ilpolitico_web) December 24, 2024