Kiev sotto attacco nella notte
4 Lug 2025 - Europa
Ondata notturna di droni e missili sulla capitale ucraina: oltre 500 vettori impiegati, feriti civili e danni estesi. Putin lancia un messaggio chiaro alla vigilia del negoziato con Trump.

Kiev sotto attacco: ondata di droni e missili russi in una nuova escalation strategica
Un attacco su scala massiccia ha colpito Kiev e altre regioni dell’Ucraina nella notte tra il 3 e il 4 luglio. Secondo le autorità ucraine, si tratta di una delle offensive più intense dall’inizio del 2024: sono stati impiegati oltre 500 droni kamikaze Shahed e almeno 11 missili, tra cui vettori balistici a corto raggio, nel tentativo russo di saturare le difese aeree ucraine e mettere sotto pressione le infrastrutture civili e logistiche della capitale.
Tattica di saturazione: droni Shahed come ariete
Il cuore dell’operazione è stato l’impiego massiccio dei droni Shahed-131/136, forniti da Teheran e ormai parte integrante del sistema d’attacco russo. La tattica è ormai collaudata: inviare ondate di droni a bassa quota con traiettorie imprevedibili per esaurire le munizioni delle difese antiaeree, come i cannoni Gepard o le batterie NASAMS e IRIS-T, per poi colpire con missili balistici più precisi e letali.
Il comando dell’aeronautica ucraina ha confermato che 478 obiettivi aerei sono stati neutralizzati, ma 72 vettori — tra droni e missili — hanno raggiunto i loro bersagli o sono esplosi in prossimità di obiettivi sensibili, causando ingenti danni.
Bersagli civili e psicologia del terrore
Ospedali, scuole, centri residenziali e linee ferroviarie sono stati colpiti o danneggiati. Il messaggio strategico di Mosca è chiaro: la guerra entra nel cuore delle città, colpendo non solo il morale della popolazione, ma anche i nodi logistici e sanitari che sostengono lo sforzo bellico ucraino.
Il capo dell’amministrazione militare di Kiev, Tymur Tkachenko, ha lanciato un’allerta alla popolazione, esortando a chiudere le finestre per evitare l’inalazione di “prodotti della combustione”, a dimostrazione di quanto l’attacco sia stato devastante anche sul piano ambientale.
Tempismo sospetto: l’ombra del dialogo USA-Russia
L’attacco arriva a poche ore da una telefonata tra il presidente statunitense Donald Trump e il leader del Cremlino Vladimir Putin, in cui i due avrebbero discusso — secondo fonti diplomatiche — anche di una possibile road map per un cessate il fuoco negoziato.
L’attacco, in questo contesto, può essere letto come una mossa di forza da parte di Mosca per presentarsi al tavolo negoziale da una posizione dominante, ribadendo che la Russia ha la capacità di colpire nel cuore del Paese avversario quando e come vuole. È la proiezione muscolare di un attore che vuole trattare senza concessioni.
L’equilibrio tra logoramento e deterrenza
L’uso combinato di droni e missili dimostra come la Russia stia raffinando le sue capacità di guerra ibrida e simmetrica. Ogni attacco non è solo un’azione di logoramento militare, ma una forma di guerra psicologica, in cui l’incertezza e il panico svolgono un ruolo tanto quanto l’esplosivo.
D’altro canto, l’Ucraina continua a mostrare una resilienza notevole grazie all’efficienza delle sue difese aeree multilivello, ma l’alto tasso di consumo dei missili intercettori — molti dei quali di produzione occidentale — rende il supporto costante degli alleati un fattore critico, oggi non più così garantito come nel biennio 2022-2023.
Uno scenario instabile alla vigilia dell’inverno militare
Se l’attacco fosse stato sferrato in inverno, i danni alla rete elettrica e agli impianti di riscaldamento avrebbero avuto effetti drammatici. Ma il segnale russo è chiaro: la stagione fredda è il prossimo fronte e Mosca sta testando la tenuta del sistema Paese ucraino, tanto sul piano materiale quanto su quello psicologico e geopolitico.
In questo scenario, le scelte degli Stati Uniti — in particolare la strategia di Trump — saranno determinanti. E l’eventuale accettazione o meno di una tregua da parte ucraina sarà misurata non solo in chilometri di avanzata sul campo, ma anche in sopravvivenza politica e logistica.