Kiev colpita duramente, mentre Mosca avanza a nord-est
18 Giu 2025 - Geopolitica
Le truppe russe conquistano posizioni strategiche nelle regioni di Sumy e Kharkiv. A Kiev almeno 17 morti e 41 feriti secondo il Ministero dell’Interno ucraino. I Kinzhal tornano a far paura.

Il fronte si espande: la Russia entra a Novonikolayevka e Dolgenkoye
La guerra torna a muoversi nel quadrante nord-orientale del conflitto. Il Ministero della Difesa russo ha comunicato, il 18 giugno, che le sue forze hanno preso il controllo di due insediamenti chiave: Novonikolayevka, nella regione di Sumy, e Dolgenkoye, nell’oblast di Kharkiv. Secondo Mosca, l’operazione è avvenuta con l’ausilio di due gruppi operativi distinti: il gruppo “Nord”, incaricato dell’avanzata lungo il confine russo-ucraino settentrionale, e il gruppo “Ovest”, impegnato nei movimenti lungo la linea di contatto a est di Izyum.
L’obiettivo pare essere quello di allargare il fronte operativo e costringere l’esercito ucraino a disperdere le proprie difese, già messe a dura prova dalla carenza di mezzi e uomini. Le posizioni occupate si trovano su direttrici logistiche potenzialmente in grado di minacciare il retroterra ucraino nella parte superiore del bacino del Donec. Non si tratta quindi di semplici villaggi rurali, ma di punti di pressione in grado di influenzare la tenuta complessiva del fronte ucraino nella regione.
Pioggia di fuoco su Kiev: colpita la capitale
Nella notte tra il 17 e il 18 giugno, la capitale ucraina è stata bersaglio di una delle più violente ondate d’attacco dall’inizio del 2024. L’offensiva ha coinvolto un mix letale di missili balistici Kinzhal, missili da crociera Kh‑101 e droni kamikaze Shahed-136, in un’azione offensiva durata oltre nove ore. Il sistema di difesa aerea ucraino ha risposto con tutte le risorse disponibili, comprese le batterie occidentali IRIS-T, Patriot e NASAMS. Tuttavia, la saturazione del cielo ha reso impossibile l’intercettazione completa.
Secondo quanto riferito dal Ministero degli Interni ucraino, 17 persone sono rimaste uccise e 41 ferite in seguito ai bombardamenti. Le esplosioni hanno danneggiato gravemente un edificio residenziale multipiano nel distretto di Solomyanskyi, dove i soccorritori hanno operato per ore alla ricerca di superstiti sotto le macerie. L’energia dell’impatto di un Kinzhal — missile ipersonico con velocità stimata fino a Mach 10 — ha avuto un effetto devastante sullo scheletro dell’edificio, piegando le strutture portanti come carta.
Una capitale stremata ma ancora viva
Nella capitale ucraina l’atmosfera è cupa. I soccorritori sono ancora impegnati nel recupero di corpi e detriti, mentre la tensione cresce tra la popolazione. Le sirene antiaeree continuano a scandire le ore, in quella che è diventata una consuetudine infernale. L’attacco su Kiev non è soltanto un’azione militare: è un segnale politico. Un messaggio rivolto all’Occidente, in particolare agli Stati Uniti, che continua a sostenere militarmente il governo di Zelensky.
Il portavoce del Ministero degli Interni Ihor Klymenko ha chiarito che le cifre potrebbero variare nelle prossime ore, poiché la ricognizione tra le macerie può generare errori nella conta delle vittime. Alcuni frammenti umani potrebbero essere scambiati per corpi multipli o appartenere a dispersi già registrati.
Mosca rialza la posta: un messaggio strategico
L’utilizzo combinato di droni iraniani e missili ipersonici russi suggerisce una nuova fase nella strategia militare del Cremlino. L’obiettivo non è solo l’abbattimento di infrastrutture, ma anche il logoramento psicologico del nemico e la dimostrazione delle proprie capacità militari. I Kinzhal, armi capaci di sfuggire ai sistemi radar convenzionali, sono stati usati con parsimonia nel corso del conflitto, proprio per il loro alto valore strategico e simbolico. Il loro ritorno nei cieli ucraini va letto come una dichiarazione esplicita: la Russia non è in fase difensiva, ma offensiva.
Una guerra senza respiro
Dopo oltre due anni di conflitto, il fronte si riallarga, smentendo chi parlava di stallo. Mosca sembra voler chiudere l’anello intorno all’Ucraina, avanzando non solo da est ma anche da nord, replicando lo schema della primavera 2022 ma con una nuova maturità operativa. Kiev, dal canto suo, è costretta a reagire in emergenza, chiedendo ulteriori aiuti militari all’Occidente. Ma il tempo e la pressione logistica iniziano a diventare i veri nemici dell’Ucraina. E l’aria, nella capitale colpita, torna a sapere di polvere da sparo e cemento bruciato.