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JD Vance scuote Monaco: “L’Europa ha paura della libertà”

15 Feb 2025 - Mondo

Alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, il vicepresidente USA JD Vance denuncia la censura in Europa, critica la manipolazione delle elezioni e incontra Alice Weidel (AfD), segnalando un cambio di rotta nei rapporti transatlantici.

JD Vance scuote Monaco: “L’Europa ha paura della libertà”

Un attacco frontale alla censura e al declino democratico

Alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha pronunciato un discorso destinato a lasciare il segno. Con una retorica incisiva e senza mezzi termini, Vance ha denunciato il progressivo allontanamento dell’Europa dai valori di libertà e democrazia, criticando in particolare la censura sui social media e la repressione delle opinioni non conformi.

“Molti ricordano la Guerra Fredda e la lotta contro le forze più tiranniche di questo continente. Ma chi censurava i dissidenti, chiudeva le chiese e cancellava le elezioni erano i buoni? Di certo no, e per fortuna hanno perso. Ora, guardando l’Europa di oggi, dobbiamo chiederci cosa sia accaduto ai vincitori di quella guerra”, ha dichiarato Vance, denunciando il tentativo delle elite europee di soffocare il dissenso e limitare il confronto democratico.

L’Europa e il timore della libertà di espressione

Il vicepresidente di Trump ha citato alcuni episodi recenti che dimostrano l’erosione delle libertà fondamentali in Europa. Ha ricordato l’arresto di un uomo in Gran Bretagna per aver pregato in silenzio di fronte a una clinica abortista e la condanna di chi, in Svezia, ha protestato pubblicamente contro l’Islam bruciando il Corano. Episodi che confermano una tendenza preoccupante: il diritto di esprimere opinioni scomode è sempre più minacciato da governi che, invece di garantire il dibattito pubblico, cercano di imporre un pensiero unico.

Ma l’attacco più duro di Vance è stato rivolto agli sforzi delle istituzioni europee per controllare l’informazione sui social media. “Alcuni leader hanno minacciato e bullizzato le aziende tecnologiche per censurare la cosiddetta disinformazione. Questo linguaggio ricorda da vicino i vecchi metodi sovietici: chiunque non si adegua alla narrazione ufficiale viene etichettato come minaccia”, ha affermato.

Il caso Romania e il pericolo di un’Europa sempre meno democratica

Vance ha anche puntato il dito contro il recente annullamento del secondo turno delle elezioni presidenziali in Romania, una decisione che ha destato preoccupazioni sulla reale tenuta democratica del continente. “Quando vediamo tribunali che cancellano elezioni e funzionari che minacciano di farlo, dobbiamo chiederci se l’Europa rispetti ancora gli alti standard democratici a cui aspira”, ha dichiarato.

Il monito di Vance è chiaro: se l’Occidente vuole continuare a rappresentare un baluardo di libertà, non può permettersi di adottare misure che somigliano sempre più a quelle dei regimi autoritari che un tempo combatteva.

L’incontro con Alice Weidel e il sostegno alla destra patriottica europea

A margine della conferenza, Vance ha incontrato Alice Weidel, leader di Alternativa per la Germania (AfD) e candidata cancelliere. Un segnale forte di avvicinamento tra l’amministrazione Trump e la destra europea che, nonostante le pressioni dell’establishment, continua a guadagnare consensi tra i cittadini. L’incontro si è svolto fuori dalla sede ufficiale della conferenza, poiché AfD non era stata invitata, segno della volontà delle elite europee di escludere il dissenso.

La convergenza tra le posizioni di Vance e quelle di Weidel rappresenta un’importante conferma della crescente sintonia tra le forze conservatrici americane e quelle europee, unite dalla volontà di restituire ai popoli il diritto di autodeterminarsi senza interferenze di burocrati lontani dai bisogni reali della gente.

Un’alleanza sovranista

JD Vance ha parlato con chiarezza: la libertà di espressione e la sovranità popolare sono minacciate in Europa da governi e istituzioni che sembrano voler limitare il diritto dei cittadini a pensare, esprimersi e votare liberamente. Con Donald Trump nuovamente alla guida degli Stati Uniti, il messaggio è chiaro: Washington non starà a guardare mentre l’Europa imbocca una pericolosa strada di censura e repressione politica.

La sua presenza a Monaco e il suo incontro con Alice Weidel segnano l’inizio di una nuova fase nei rapporti transatlantici: una fase in cui gli USA e la nascente Europa dei popoli possono lavorare insieme per difendere quei principi di libertà e sovranità che sono la base della civiltà occidentale.

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