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Israele richiama i diplomatici dalla Turchia

29 Ott 2023 - Mondo

Israele richiama i diplomatici dalla Turchia

Israele ha richiamato i propri diplomatici dalla Turchia e ha espresso il desiderio di “rivalutare le relazioni” tra i due paesi. Questa decisione è stata presa in risposta al discorso incendiario pronunciato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una manifestazione a Istanbul lo scorso sabato.

Il discorso di Erdogan

L’incontro filo-palestinese, come descritto dal presidente Erdogan, ha visto la partecipazione di 1,5 milioni di persone. Nel suo discorso, il leader turco ha accusato Israele di aver commesso crimini di guerra contro il popolo palestinese. Ma ciò che ha realmente acceso la miccia è stata la sua intenzione di dichiarare Israele “criminale di guerra” davanti alla comunità internazionale. La dichiarazione di Erdogan non è stata una sorpresa totale, dato che in precedenza aveva definito Hamas “combattenti per la libertà”, una posizione che contrasta nettamente con quella di molti paesi occidentali, inclusi gli Stati Uniti e l’Unione Europea, che considerano Hamas un’organizzazione terroristica.

Il ritiro dei diplomatici

Anche se la decisione di Israele di richiamare i propri diplomatici sembra essere stata una risposta diretta al discorso di Erdogan, i media turchi hanno rivelato che i diplomatici israeliani avevano già lasciato la Turchia una settimana prima. La nota corrispondente era stata ricevuta dal ministro degli esteri turco il 18 ottobre, suggerendo che ci fossero tensioni in atto anche prima dell’evento di sabato.

Una storia di alti e bassi

Le relazioni tra Turchia e Israele sono state storicamente complesse. I due paesi hanno avuto periodi di cooperazione, specialmente in termini di commercio e turismo, ma anche momenti di forte tensione, in gran parte dovuti ai conflitti tra Israele e Palestina e alla percezione turca del trattamento riservato ai palestinesi.

È ancora troppo presto per dire quale sarà il risultato finale di questo recente sviluppo nelle relazioni tra Turchia e Israele. Tuttavia, è evidente che la regione del Medio Oriente rimane un barile di polvere da sparo, con tensioni che possono esplodere in qualsiasi momento. La speranza è che la diplomazia e il dialogo possano prevalere per prevenire ulteriori escalation e conflitti.

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