Il WSJ conferma: la pace si gioca in Vaticano
22 Mag 2025 - Italia
Dopo l’anticipazione di ilpoliticoweb.it, arriva la conferma americana: a metà giugno il Vaticano ospiterà i nuovi negoziati tra Russia e Ucraina. Trump coinvolge Rubio e Kellogg e archivia le sanzioni.

Il *Wall Street Journal* conferma: sarà il Vaticano la sede dei nuovi colloqui di pace
Ne avevamo parlato in anteprima su ilpoliticoweb.it nei giorni scorsi (qui il link): ora arriva la conferma ufficiale anche da parte del Wall Street Journal. A metà giugno il Vaticano potrebbe ospitare un nuovo round di colloqui tra Russia e Ucraina, con la partecipazione di una delegazione statunitense guidata dal Segretario di Stato Marco Rubio e dall’inviato speciale del presidente Trump, il generale Keith Kellogg.
Una notizia che rafforza la linea già tracciata da Donald Trump: riportare il conflitto su un binario diplomatico, facendo leva non sulla propaganda ideologica o sulla guerra per procura dell’establishment progressista occidentale, ma su negoziati concreti, in un contesto neutrale e dal profondo valore simbolico.
La telefonata con i leader europei: Putin convinto di vincere, ma Trump apre lo spiraglio
Secondo il WSJ, durante la telefonata tenuta lunedì con diversi leader europei – tra cui Volodymyr Zelensky, Emmanuel Macron, Friedrich Merz, Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen – il presidente americano avrebbe ammesso che Vladimir Putin, al momento, non ritiene necessario interrompere le ostilità, convinto di avere il vantaggio militare sul terreno.
Eppure, proprio per questo, Trump ha deciso di abbandonare l’ipotesi di nuove sanzioni contro Mosca, ventilata solo il giorno prima: «Non si costruisce la pace aggiungendo benzina al fuoco», avrebbe osservato secondo fonti vicine alla Casa Bianca.
Una diplomazia concreta, non ideologica
Con questo nuovo passo diplomatico, Trump conferma ancora una volta di voler gestire il conflitto ucraino non come uno strumento di scontro tra blocchi ideologici, ma come un dramma da risolvere con fermezza, buon senso e realismo. Il coinvolgimento di figure come Rubio e Kellogg – entrambi fautori di una linea di deterrenza razionale e non interventista – segna un cambio di rotta rispetto agli anni del globalismo bellico promosso da Biden e dai burocrati di Bruxelles.
Meloni e Merz favorevoli, Von der Leyen più fredda
Dall’Europa, Giorgia Meloni e Friedrich Merz avrebbero espresso un cauto ottimismo per la ripresa del dialogo, lodando la scelta del Vaticano come sede. Più fredda, invece, Ursula von der Leyen, che teme un’eccessiva marginalizzazione dell’Unione Europea in un processo negoziale che sta sempre più prendendo la via di Washington–Roma–Mosca, scavalcando i soliti salotti diplomatici di Bruxelles.
La Santa Sede si prepara: diplomazia e spiritualità per disinnescare il conflitto
Il Vaticano ha accolto con interesse la proposta americana. Papa Leone XIV, pur mantenendo una linea di discrezione, ha già fatto sapere di essere pronto a mettere a disposizione gli spazi e i canali diplomatici della Santa Sede. Una scelta che mira a ridare dignità alla diplomazia classica, svincolata dalle agende ideologiche e attenta alle sofferenze reali dei popoli.