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Il ritorno del grido “Decima!” (VIDEO)

5 Giu 2025 - Approfondimenti Politici

Gli incursori del COMSUBIN rievocano con fierezza la loro tradizione più nobile durante la parata del 2 giugno. Un gesto che rompe il silenzio ideologico e restituisce dignità alla memoria militare italiana.

“Decima!”: il grido che infiamma i Fori Imperiali e onora la Patria

Roma, 2 giugno 2025. Davanti alle più alte cariche dello Stato, tra lo sventolio dei tricolori e lo sguardo fiero del popolo italiano, riecheggia di nuovo – potente e solenne – il grido “Decima!”. A lanciarlo sono gli incursori del COMSUBIN, le forze speciali della Marina Militare, che con fierezza hanno riportato alla parata della Repubblica l’orgoglio per le radici eroiche da cui tutto ha avuto inizio. Dopo il silenzio imposto nel 2024 da un clima ideologico sempre più asfissiante, quest’anno il grido è tornato. E con esso, la memoria viva della nostra storia militare più valorosa.

Un grido che richiama onore, disciplina, sacrificio

Chi conosce davvero la storia d’Italia sa che la Decima Flottiglia MAS è stata una delle unità più audaci ed efficaci del secondo conflitto mondiale. Nata nel 1939, la Xª MAS si distinse per operazioni leggendarie, come l’attacco contro le corazzate britanniche nella rada di Alessandria d’Egitto. Uomini addestrati fino al limite umano, pronti a morire per l’Italia, in missioni che oggi verrebbero definite “impossibili”.

E se è vero che la guerra spaccò l’Italia in due, è altrettanto vero che la professionalità, l’onore e il senso del dovere di quegli uomini resta intatto nel tempo, al di là delle letture ideologiche e della damnatio memoriae imposta da certa sinistra revisionista. Perché è la Storia – quella con la “S” maiuscola – a giudicare i fatti, non l’opinione del politicamente corretto.

Dal dopoguerra al COMSUBIN: l’eredità dei migliori

Dopo l’8 settembre, la Decima si divise, ma lo spirito combattente non morì: molti suoi membri, riuniti sotto la sigla Mariassalto, continuarono a battersi al fianco degli Alleati. Fu su quelle basi che nacque nel dopoguerra il COMSUBIN, erede diretto della tradizione d’élite. Gli incursori di oggi, che operano nelle missioni più complesse al mondo, rappresentano la continuità di quell’orgoglio. Il grido “Decima!” non è folclore: è identità, è appartenenza. È un tributo ai caduti, un messaggio chiaro a chi vorrebbe annacquare la memoria nazionale.

Contro la censura ideologica: la forza della verità

Nel 2024, quel grido fu censurato. Una decisione vergognosa, figlia di un clima culturale che vorrebbe riscrivere la storia militare italiana per piegarla alle ossessioni dell’antifascismo militante. Ma nel 2025, grazie anche al clima più maturo e patriottico promosso dal governo, gli uomini del COMSUBIN hanno potuto tornare a onorare se stessi e l’Italia. Hanno gridato “Decima!” ai Fori Imperiali, nel cuore di Roma, proprio sotto gli occhi di chi avrebbe voluto il silenzio.

Quel grido è un atto d’amore per la Patria. È un messaggio ai giovani: siate fieri di chi siete, non lasciate che vi cancellino la memoria. Perché un popolo senza storia è un popolo senza futuro. E noi, italiani, abbiamo una storia gloriosa da difendere. Anche con un grido. Anche con una marcia.

“Decima!” non è nostalgia: è la voce viva dell’Italia che non si arrende.

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