Hamas elogia Trump: “Ha posto fine alla guerra”
21 Gen 2025 - Medio Oriente
Mousa Abu Marzouk, alto rappresentante di Hamas, riconosce il ruolo decisivo di Trump nel cessate il fuoco a Gaza: "Un presidente serio, merito suo".

Trump, il leader che ha riportato equilibrio nella crisi di Gaza
La leadership di Hamas ha riconosciuto pubblicamente il ruolo decisivo del presidente Donald Trump nel porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Mousa Abu Marzouk, alto funzionario del movimento, in un’intervista al New York Times, ha definito Trump un “presidente serio” e ha sottolineato come la sua determinazione sia stata cruciale per raggiungere il cessate il fuoco con Israele.
“Se non fosse stato per il presidente Trump e per il suo inviato speciale Steve Witkoff, l’accordo non si sarebbe mai concretizzato”, ha affermato Abu Marzouk. Un riconoscimento importante, che dimostra come la fermezza di una leadership forte e decisa possa bilanciare situazioni al limite, evitando che una parte prevalga con l’uso indiscriminato della forza.
Il freno all’eccesso e il ruolo della nuova amministrazione americana
Trump ha dimostrato che una politica estera orientata alla forza e al pragmatismo può ottenere risultati concreti. La sua amministrazione, appena insediata, non ha esitato a intervenire per contenere l’eccessivo uso della forza da parte di Israele, riportando le parti a un equilibrio che sembrava impossibile sotto la guida debole di Joe Biden.
L’inviato speciale Witkoff, inviato da Trump, è stato accolto come un mediatore capace e imparziale. Abu Marzouk ha invitato Witkoff a visitare Gaza per comprendere da vicino le esigenze della popolazione locale e assicurarsi che la posizione americana consideri tutti gli interessi in gioco, non solo quelli israeliani.
Trump: “Un futuro per Gaza, ma senza illusioni”
Nonostante il riconoscimento da parte di Hamas, Trump ha mantenuto un atteggiamento pragmatico. “Non è la nostra guerra, ma io non ho fiducia nella tenuta dell’accordo”, ha dichiarato il presidente. Tuttavia, ha anche aperto alla possibilità di un futuro luminoso per Gaza, evidenziandone le potenzialità. “È una regione con un clima straordinario e una posizione perfetta sul mare. Si potrebbero fare cose meravigliose”, ha detto, lasciando intendere che un piano di ricostruzione potrebbe essere all’orizzonte.
Un equilibrio ritrovato grazie a una leadership forte
L’accordo di cessate il fuoco, mediato da Stati Uniti, Egitto e Qatar, ha posto fine a 15 mesi di conflitto, segnati da bombardamenti e scontri che hanno devastato Gaza. Sotto la guida di Trump, gli Stati Uniti hanno dimostrato di essere capaci di gestire con fermezza una crisi internazionale, ridimensionando l’uso sproporzionato della forza da parte di Israele e portando Hamas a sedersi al tavolo delle trattative.
Questa vicenda mette in evidenza il contrasto con l’amministrazione precedente, incapace di bilanciare le tensioni nella regione. Trump, al contrario, ha dimostrato che una politica di forza non deve essere sinonimo di guerra, ma può diventare uno strumento per garantire la pace.
Un messaggio chiaro per il Medio Oriente
La gestione di Trump manda un segnale forte a tutto il Medio Oriente: gli Stati Uniti non sono più una potenza ambigua e titubante. Sotto questa nuova leadership, il pragmatismo e la capacità di agire con decisione possono trasformare crisi apparentemente insormontabili in opportunità di dialogo e ricostruzione. Gaza potrebbe essere il primo esempio di una nuova era di stabilità sotto la guida americana.