Guantanamo, la bufala del Washington Post. La Casa Bianca smentisce: “Fake news”
11 Giu 2025 - USA
La notizia del trasferimento di migranti illegali, anche europei, nella base di Guantanamo è stata smentita ufficialmente dalla Casa Bianca. Un’operazione mediatica che rischia di infiammare un Paese già scosso da rivolte e disordini fomentati da irregolari e attivisti radicali.

Una notizia falsa, rilanciata con clamore
Con senso di responsabilità giornalistica, riportiamo che la notizia sul presunto trasferimento di migliaia di immigrati illegali – anche europei – verso la base di Guantanamo è stata ufficialmente smentita dalla Casa Bianca.
A parlare è stata la portavoce presidenziale Karoline Leavitt, con un messaggio chiaro su X: “Questo articolo è una fake news. Non sta accadendo”, riferendosi direttamente all’inchiesta del Washington Post che, nelle ultime ore, ha fatto discutere tanto negli Stati Uniti quanto all’estero. Il post della Leavitt mostra l’immagine dell’articolo con il titolo originale, sormontata da una secca accusa: “Fake news”.
Un tempismo che fa riflettere
La bufala sul ritorno di Guantanamo come centro di detenzione per immigrati è scoppiata nel momento più delicato per gli Stati Uniti, già attraversati da giorni di proteste e violenze. In numerose città americane, infatti, immigrati clandestini e gruppi dell’estrema sinistra si stanno riversando per le strade, dando vita a scontri con le forze dell’ordine, vandalismi, saccheggi e blocchi urbani.
In questo clima, rilanciare una notizia non verificata come quella del Washington Post non è solo irresponsabile: è pericoloso. Alimenta il caos, legittima la rabbia, radicalizza ulteriormente chi è già pronto alla violenza.
Una strategia per destabilizzare l’ordine
Come spesso accade con la stampa progressista americana, l’obiettivo reale sembra non essere quello di informare, ma quello di mettere in difficoltà il governo, delegittimare le sue politiche e soffiare sul fuoco dell’instabilità.
Nel momento in cui l’Amministrazione sta cercando di contenere il degrado urbano, di rafforzare i controlli ai confini e di riportare ordine in molte città, ecco che si insinua – senza prove e senza fonti ufficiali – una notizia tanto clamorosa quanto falsa. Il messaggio subliminale è chiaro: Trump vorrebbe deportare i migranti in una base per detenuti pericolosi. Ma nulla di tutto questo è reale.
Il ruolo attivo della sinistra radicale
Nelle stesse ore in cui si rincorrevano le voci su Guantanamo, le piazze americane bruciavano, con manifestanti che issavano cartelli contro “la deportazione di massa” e “i campi di internamento”, rilanciando lo stesso frame falsato del Washington Post. Coincidenze? Difficile crederlo.
È evidente che certi ambienti – in coordinamento con ONG internazionali, attivisti e circuiti universitari radicalizzati – sfruttano ogni pretesto per scatenare lo scontro sociale, erodere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e creare un clima di delegittimazione permanente.