Frodi milionarie con il Reddito di Cittadinanza
20 Gen 2025 - Italia
Oltre 62.000 truffatori, 665 milioni sottratti e un sistema che ha arricchito mafie e furbetti. La decisione di Bruxelles sui requisiti di residenza peggiora il disastro firmato M5S.

Un fallimento tutto italiano
Il Reddito di Cittadinanza, presentato come misura rivoluzionaria per combattere la povertà, ha portato in realtà il Paese in un vicolo cieco. Sin dalla sua introduzione nel 2019, questa misura si è trasformata in un terreno fertile per frodi e sprechi di proporzioni enormi, con danni economici e sociali che ancora oggi gravano sulle casse dello Stato. L’idea assistenzialista, priva di un adeguato sistema di controlli e criteri rigidi, ha aperto la strada a migliaia di irregolarità, mentre il Governo, anziché promuovere il lavoro e l’autosufficienza, ha incentivato la dipendenza dallo Stato.
Le frodi che hanno macchiato il sistema
Le indagini della Guardia di Finanza hanno rivelato un sistema di truffe esteso e radicato. A Milano è stata smascherata una delle frodi più gravi, orchestrata da una rete criminale che, sfruttando le falle burocratiche, ha sottratto oltre 20 milioni di euro allo Stato. L’organizzazione, composta principalmente da cittadini romeni, ha presentato più di 9.000 domande false per ottenere il sussidio, contando sulla complicità di alcuni Centri di Assistenza Fiscale. A Cesena, due beneficiari hanno continuato a incassare il Reddito nonostante avessero vinto mezzo milione di euro ciascuno alle scommesse online, dimostrando quanto fossero inefficienti i controlli incrociati sul patrimonio dei percettori. A Monreale, in provincia di Palermo, un CAF locale ha facilitato l’accesso al sussidio a oltre 340 persone, producendo documenti falsi in cambio di somme di denaro. Questa rete, che ha provocato un danno di 2,4 milioni di euro, non si è fermata nemmeno di fronte al ricatto: chi non pagava veniva minacciato di perdere il diritto al sussidio.
La complicità istituzionale
Queste frodi non sarebbero state possibili senza la complicità di istituzioni locali e intermediari. In molte zone d’Italia, Centri di Assistenza Fiscale e patronati si sono trasformati in veri e propri uffici del crimine, pronti a falsificare documenti e manipolare pratiche pur di ottenere un ritorno economico. Il sistema, privo di controlli seri e tempestivi, ha permesso a persone senza alcun diritto, tra cui molti residenti all’estero, di percepire milioni di euro destinati ai più bisognosi.
L’ennesimo schiaffo di Bruxelles
A rendere la situazione ancora più insostenibile è intervenuta la Corte di Giustizia Europea, che nel luglio 2024 ha dichiarato illegittimo il requisito dei 10 anni di residenza in Italia per gli immigrati extracomunitari, ritenendolo discriminatorio. Questa decisione non solo ha impedito di perseguire penalmente chi aveva falsificato tale requisito, ma ha spalancato le porte a ulteriori abusi. Migliaia di persone hanno potuto accedere al Reddito senza alcun radicamento nel nostro Paese, mentre le famiglie italiane continuavano a lottare contro le difficoltà economiche. Bruxelles, ancora una volta, ha dimostrato di essere più interessata a imporre le proprie ideologie che a tutelare gli interessi nazionali, scaricando sull’Italia il peso di decisioni che favoriscono solo chi vuole approfittare del sistema.
Un’eredità disastrosa
Il Reddito di Cittadinanza si è rivelato una delle peggiori eredità, simbolo di una politica assistenzialista che ha danneggiato l’economia, favorito l’illegalità e creato una dipendenza dallo Stato senza precedenti. Le frodi scoperte rappresentano solo la punta di un iceberg che nasconde anni di sprechi e malgoverno. La complicità di istituzioni locali, unite all’incapacità di Bruxelles di comprendere le specificità italiane, ha reso questa misura un disastro annunciato.