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Elezioni in Germania: L’AfD verso un risultato storico, ma quale governo emergerà?

22 Feb 2025 - Europa

I tedeschi tornano alle urne in un’elezione che potrebbe cambiare gli equilibri politici del Paese. L’AfD si consolida come seconda forza, ma il “cordone sanitario” degli altri partiti la esclude dal governo. Quali scenari si aprono per Berlino?

Elezioni in Germania: L’AfD verso un risultato storico, ma quale governo emergerà?

Domani, 23 febbraio 2025, la Germania si prepara a un’elezione cruciale che potrebbe ridefinire il panorama politico nazionale ed europeo. Il voto è stato anticipato dalla caduta della coalizione “semaforo” (SPD, Verdi e FDP), che ha visto il cancelliere Olaf Scholz incapace di mantenere una maggioranza stabile in Parlamento. Ora, con i sondaggi che danno l’AfD in forte crescita, l’incertezza sulle future alleanze rende lo scenario post-elettorale ancora più imprevedibile.

Il fattore AfD: un risultato storico, ma senza alleati?

Alternative für Deutschland (AfD) è la forza politica che più ha guadagnato terreno negli ultimi anni. Nato nel 2013 come partito euroscettico, l’AfD ha progressivamente spostato la propria attenzione su immigrazione, sicurezza e sovranità nazionale. Il suo programma prevede misure drastiche per fermare l’immigrazione illegale, l’abbandono delle politiche “green” imposte dall’UE e la riaffermazione dell’identità culturale tedesca.

Nei sondaggi, l’AfD oscilla tra il 21% e il 22%, collocandosi come secondo partito più votato dietro alla CDU/CSU di Friedrich Merz. Tuttavia, la volontà degli altri partiti di escludere qualsiasi collaborazione con l’AfD potrebbe complicare la formazione di un nuovo governo. La CDU ha già dichiarato che non farà mai accordi con il partito di Alice Weidel e Tino Chrupalla, mentre SPD, Verdi e FDP non nascondono il loro intento di isolarlo completamente.

Le caratteristiche dei principali partiti in corsa

Oltre all’AfD, il quadro politico tedesco è dominato da partiti storici, alcuni in forte difficoltà, altri in cerca di rilancio. Ecco un quadro delle principali forze politiche:

  • CDU/CSU (Unione Cristiano-Democratica / Unione Cristiano-Sociale)
    Il partito conservatore, guidato da Friedrich Merz, è la principale alternativa alla sinistra. Tradizionalmente vicino al mondo dell’industria e promotore di un’Europa forte, la CDU ha cercato di rinnovarsi con una linea più dura su immigrazione e sicurezza, nel tentativo di arginare la crescita dell’AfD. Tuttavia, l’elettorato più di destra continua a diffidare di Merz, percepito come troppo incline ai compromessi con la sinistra.
  • SPD (Partito Socialdemocratico Tedesco)
    Il partito di Olaf Scholz, attualmente al governo, è in forte crisi. Dopo aver dominato la politica tedesca per decenni, l’SPD ha perso gran parte del suo appeal tra i lavoratori e il ceto medio, deluso dalle politiche economiche poco incisive e dall’apertura incontrollata all’immigrazione. I sondaggi danno il partito tra il 16% e il 18%, un risultato che segnerebbe un ulteriore declino.
  • Verdi (Die Grünen)
    I Verdi, guidati da Robert Habeck e Annalena Baerbock, hanno costruito il loro successo sulle politiche ambientaliste e sul sostegno all’integrazione europea. Tuttavia, la crisi energetica e l’aumento del costo della vita hanno ridotto il loro consenso. Molti tedeschi ritengono che la transizione ecologica sia stata imposta in modo troppo rigido, danneggiando l’economia. I sondaggi li collocano tra il 12% e il 14%.
  • FDP (Partito Liberale Democratico)
    Il partito liberale, tradizionalmente vicino agli imprenditori e fautore di una politica economica meno statalista, rischia di essere il grande sconfitto di queste elezioni. L’alleanza con SPD e Verdi ha eroso la sua base elettorale, e oggi la FDP è a rischio di non superare la soglia di sbarramento del 5%. Se non dovesse entrare in Parlamento, gli equilibri politici cambierebbero notevolmente.
  • Die Linke (La Sinistra)
    Partito di estrema sinistra, un tempo forte nelle regioni orientali, Die Linke ha subito un crollo elettorale a causa della crescente concorrenza da parte dei Verdi e delle divisioni interne. Oggi è ridotto a un ruolo marginale, con sondaggi tra il 4% e il 6%.

Quali scenari di coalizione dopo il voto?

Escludendo un’alleanza con l’AfD, i partiti tradizionali dovranno trovare formule alternative per formare un governo. Ecco i possibili scenari:

  • Coalizione CDU/CSU – SPD (Grosse Koalition 2.0)
    Un governo tra popolari e socialdemocratici sarebbe la soluzione più prevedibile per garantire stabilità. Tuttavia, questa alleanza ha già mostrato i suoi limiti in passato, con governi poco incisivi e fortemente contestati dall’elettorato.
  • Coalizione CDU/CSU – Verdi – FDP (Coalizione Giamaica)
    Una riedizione di questa alleanza, già tentata in passato, potrebbe essere la strada scelta da Merz per evitare la grande coalizione con l’SPD. Tuttavia, l’ostilità tra CDU e Verdi, soprattutto su economia e politiche ambientali, renderebbe il governo fragile.
  • Coalizione CDU/CSU – FDP (se i numeri lo permettono)
    Questa opzione, se realizzabile, garantirebbe un governo più stabile per la CDU, senza compromessi con SPD o Verdi. Tuttavia, per funzionare, l’FDP deve superare la soglia di sbarramento, cosa tutt’altro che scontata.
  • Governo di minoranza della CDU/CSU
    Se nessuna coalizione dovesse funzionare, Merz potrebbe tentare di governare con un esecutivo di minoranza, cercando appoggi di volta in volta. Questa opzione, però, sarebbe molto instabile e potrebbe portare a nuove elezioni entro pochi mesi.

Un’elezione che cambia la Germania (e l’Europa)

Queste elezioni non segneranno solo il futuro della Germania, ma avranno conseguenze anche a livello europeo. La crescita dell’AfD indica un cambiamento profondo nell’elettorato tedesco, sempre più stanco delle politiche tradizionali. L’isolamento imposto al partito patriottico potrebbe portare a una maggiore radicalizzazione dell’elettorato, con effetti che potrebbero riverberarsi anche nelle prossime elezioni europee.

Qualunque sia il risultato, la Germania sta per entrare in una nuova fase politica. L’elettorato ha dato segnali chiari di sfiducia verso i partiti tradizionali, e la gestione post-elettorale sarà decisiva per capire se Berlino riuscirà a dare stabilità al governo o se il Paese andrà incontro a un periodo di ulteriore incertezza.

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