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Cremlino: “La legittimità di Zelensky è secondaria, avanti coi negoziati”

29 Apr 2025 - Russia

Il Cremlino apre alla trattativa diretta con Kiev: negoziare la pace è oggi la priorità assoluta, mentre la questione della legittimità di Zelensky passa in secondo piano. Segnali di realismo anche dagli Stati Uniti, con JD Vance che mette in guardia contro l’illusione di una vittoria militare ucraina.

Cremlino: “La legittimità di Zelensky è secondaria, avanti coi negoziati”

Il Cremlino apre ai negoziati diretti: “La legittimità di Zelensky è secondaria”

In un cambio di rotta significativo, il Cremlino ha chiarito che l’avvio di negoziati diretti con Kiev rappresenta oggi una priorità, mentre la questione della legittimità di Volodymyr Zelensky passa in secondo piano. A ribadirlo è stato il portavoce Dmitri Peskov, sottolineando come, pur esistendo “questioni legali” sullo status del presidente ucraino, la ricerca di una soluzione pacifica ha ormai la precedenza assoluta.

Negli ultimi mesi, Mosca aveva più volte denunciato il fatto che Zelensky, il cui mandato presidenziale è formalmente scaduto, continuasse a esercitare il potere senza nuove elezioni, violando così i principi stessi di rappresentatività democratica. Oggi, però, il Cremlino mette da parte questa obiezione per accelerare l’apertura di un tavolo negoziale.

Proposta di tregua per le celebrazioni dell’8 maggio: da Kiev nessuna risposta

Contestualmente, la Russia ha annunciato un gesto di buona volontà: un cessate il fuoco di tre giorni dall’8 al 10 maggio, in occasione dell’80° anniversario della Vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Peskov ha precisato che da Kiev, al momento, “non è arrivata nessuna risposta”.

Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, aveva replicato ieri chiedendo un cessate il fuoco immediato, segno che il regime di Zelensky sembra voler strumentalizzare ogni apertura per fini propagandistici, piuttosto che cogliere l’opportunità per porre fine al bagno di sangue.

“La mano tesa del presidente Putin è un’opportunità storica”, ha commentato Peskov. “Resta da vedere se il regime ucraino sarà in grado di accettare questa possibilità di pace, anche solo temporanea.”

JD Vance: “Illusorio pensare che Kiev possa vincere”

Da Washington arrivano segnali di crescente realismo. In un’intervista concessa a Charlie Kirk, il vicepresidente americano JD Vance ha denunciato l’illusione, diffusa da media progressisti, che l’Ucraina possa ancora prevalere militarmente.

“Non viviamo in un mondo in cui i russi crolleranno e gli ucraini riprenderanno il loro territorio”, ha spiegato Vance, ammonendo che protrarre il conflitto porterà “milioni di morti” e rischierà di degenerare in una guerra nucleare. “La guerra deve finire,” ha ribadito con forza.

Parole che segnano una presa di distanza netta dall’approccio bellicista dell’amministrazione Biden e che sembrano allinearsi a quella corrente realista e sovranista americana che punta a una pace negoziata anziché a un’escalation senza fine.

Ottimismo per un possibile accordo

JD Vance ha inoltre dichiarato che l’amministrazione americana, ora guidata da Donald Trump, sta lavorando con grande intensità per favorire la fine delle ostilità. “Il presidente sta facendo lavorare tutti noi molto duramente per raggiungere questo obiettivo,” ha riferito Vance, aggiungendo di essere più ottimista oggi rispetto a due settimane fa.

Segnali, dunque, che lasciano intravedere uno spiraglio di pace. Ma sarà fondamentale che l’Ucraina abbandoni le illusioni di una vittoria impossibile e che l’establishment progressista occidentale smetta di alimentare una guerra che sta devastando un intero popolo per meri interessi geopolitici.

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