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Colpo di mano in Romania: Georgescu escluso, esplode la protesta

10 Mar 2025 - Europa

L’Ufficio Elettorale Centrale invalida la candidatura di Călin Georgescu, leader sovranista in testa nei sondaggi. Proteste a Bucarest, Musk e Salvini denunciano un “golpe UE”.

Colpo di mano in Romania: Georgescu escluso, esplode la protesta

Colpo di mano in Romania: la UE mette al bando Călin Georgescu per paura della sua vittoria

In un’ennesima dimostrazione di come l’Unione Europea stia trasformandosi in un regime autoritario, l’Ufficio Elettorale Centrale della Romania ha escluso dalla corsa presidenziale Călin Georgescu, candidato di destra e noto per le sue posizioni patriottiche e sovraniste. La decisione arriva a pochi mesi dalle elezioni di maggio, in un clima già segnato da interferenze e pressioni politiche, con Bruxelles che non nasconde il suo sostegno a candidati allineati con la tecnocrazia UE.

Proteste e repressione: il popolo rumeno si ribella

La vergognosa esclusione di Georgescu ha scatenato l’indignazione popolare, con migliaia di cittadini che si sono radunati davanti alla sede dell’Ufficio Elettorale Centrale a Bucarest. La risposta delle autorità è stata brutale: cariche della polizia, lacrimogeni e scontri con i manifestanti. La repressione non ha fermato i cittadini, che hanno sfondato il cordone di gendarmi per esprimere la loro rabbia contro questa evidente manovra politica.

Elon Musk e Salvini denunciano il golpe elettorale

La vicenda ha suscitato reazioni anche a livello internazionale. Elon Musk ha definito l’esclusione di Georgescu una “follia”, evidenziando l’ennesimo attacco alla democrazia in Europa. Dello stesso parere Matteo Salvini, che ha parlato apertamente di un “euro-golpe in stile sovietico”, denunciando come la Romania sia ormai vittima di un sistema che cancella il diritto di voto dei suoi cittadini. “Prima annullano le elezioni che Georgescu stava vincendo, poi lo arrestano, ora lo escludono per paura che vinca di nuovo. Altro che ‘riarmare l’Europa’, qui bisogna rifondarla per difendere la democrazia” ha scritto il leader della Lega.

Un’Europa sempre più autoritaria

Non è la prima volta che l’UE, con la complicità dei governi locali, cerca di eliminare politicamente leader scomodi che non si piegano al dogma europeista. Dopo l’attacco frontale contro Orbán in Ungheria e il tentativo di delegittimare Meloni in Italia, ora è la Romania a essere teatro di un colpo di mano che puzza di regime. La stessa narrazione propagandistica viene riproposta: accuse generiche, indagini pilotate e una censura di fatto che esclude chiunque osi opporsi ai padroni di Bruxelles.

Una battaglia che non finisce qui

Georgescu ha annunciato che impugnerà la decisione davanti alla Corte Costituzionale, che dovrà pronunciarsi entro il 15 marzo. La battaglia per la democrazia in Romania è ancora aperta e il popolo ha già dimostrato di non volersi arrendere. La posta in gioco è altissima: se passerà questa vergognosa esclusione, sarà un precedente pericoloso per tutta Europa.

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