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Colloquio Biden-Netanyahu: Tensioni e Divergenze sul Futuro di Israele e Palestina

20 Gen 2024 - Mondo

Colloquio Biden-Netanyahu: Tensioni e Divergenze sul Futuro di Israele e Palestina

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha avuto un colloquio telefonico con il leader israeliano Benjamin Netanyahu, come annunciato dalla Casa Bianca. Questa è stata la prima conversazione tra i due leader dal 23 dicembre scorso.

Frizioni tra USA e Israele: Un Contesto Complesso

La telefonata si inserisce in un periodo di notevoli tensioni tra Israele e gli Stati Uniti, il principale alleato storico dello Stato ebraico. Inoltre, è noto che la relazione personale tra Biden e Netanyahu sia complessa. Secondo quanto riferito dall’esecutivo americano, che pubblicherà più tardi un resoconto dettagliato, i leader hanno discusso degli “ultimi avvenimenti a Gaza e in Israele”.

Netanyahu Rifiuta la Soluzione a Due Stati Proposta da Biden

Durante la conversazione, Netanyahu ha respinto la richiesta di Biden per una soluzione a due stati. Il Primo Ministro israeliano ha sottolineato che “Israele deve mantenere il controllo della sicurezza su tutto il territorio ad Ovest del Giordano”, una posizione che si contrappone all’idea di sovranità palestinese. Questa dichiarazione ha evidenziato ulteriori divergenze tra i due paesi.

La Risposta degli Stati Uniti

John Kirby, portavoce del Consiglio Nazionale di Difesa degli Stati Uniti, ha risposto che “evidentemente vediamo le cose in modo diverso”. Gli Stati Uniti, come principale alleato diplomatico e militare di Israele, esercitano pressioni sia per le azioni intraprese durante il conflitto a Gaza, scatenato dall’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre, sia per le prospettive a lungo termine dopo il conflitto.

Antefatti del Dialogo

L’ultimo scambio telefonico tra Biden e Netanyahu risale al 23 dicembre, e secondo alcune indiscrezioni della stampa americana, si era concluso con una frase secca di Biden: “questa conversazione finisce qui”.

Possibile Missione di Pace in Gaza: Il Ruolo dell’Italia

In questo contesto, il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato a Radio24 la disponibilità dell’Italia a inviare militari in una missione di pace a Gaza, sotto l’egida dell’ONU, in una fase di transizione. Tajani ha anche negato che ci sia una richiesta americana di allargare la missione UNIFIL in Libano, dove sono impegnati oltre mille militari italiani.

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