Colloqui USA-Russia a Riad: primo round chiuso, ma senza accordo
18 Feb 2025 - Mondo
Si conclude senza risultati concreti il primo round di negoziati tra Stati Uniti e Russia sulla guerra in Ucraina. Esclusi Kiev e l’UE, mentre Washington e Mosca restano distanti su sicurezza e territori occupati. Nuovi scenari geopolitici all'orizzonte.

I colloqui tra Stati Uniti e Russia a Riad si sono conclusi senza un accordo definitivo, ma hanno segnato un punto di svolta nella gestione diplomatica del conflitto in Ucraina. Con il coinvolgimento diretto delle due superpotenze e l’esclusione dell’Unione Europea e di Kiev, questo primo round di negoziati ha ridefinito gli equilibri geopolitici, aprendo nuovi scenari per il futuro dell’Europa e del conflitto stesso.
L’esclusione di Ucraina ed Europa: un segnale geopolitico forte
Uno degli aspetti più rilevanti di questi colloqui è stata la decisione di condurre i negoziati in modo bilaterale, escludendo sia il governo di Volodymyr Zelensky che i rappresentanti dell’Unione Europea. Questo elemento non è solo una scelta tattica, ma una chiara dimostrazione di come la guerra in Ucraina sia ormai una questione tra Washington e Mosca, relegando l’Europa a un ruolo marginale.
L’assenza di Kiev dal tavolo negoziale è stata duramente criticata dal governo ucraino, che ha ribadito il proprio rifiuto di accettare qualsiasi accordo raggiunto senza il suo coinvolgimento diretto. Tuttavia, questa esclusione potrebbe indicare che l’Occidente sta iniziando a valutare soluzioni alternative, compreso il possibile ridimensionamento delle ambizioni ucraine.
La posizione della Russia: concessioni mirate e linee rosse invalicabili
Mosca ha ribadito in modo chiaro che l’adesione dell’Ucraina alla NATO rappresenta una “linea rossa” non negoziabile, mentre l’ingresso nell’Unione Europea viene visto con maggiore flessibilità. Questo distinguo riflette la strategia russa di impedire l’accerchiamento militare da parte dell’Alleanza Atlantica, senza però ostacolare del tutto l’integrazione economica dell’Ucraina con l’Europa.
Secondo le indiscrezioni trapelate, la Russia avrebbe anche chiesto il riconoscimento ufficiale del controllo sui territori occupati nel Donbass e in Crimea, un punto su cui gli Stati Uniti non hanno ancora preso una posizione chiara.
La strategia americana: pragmatismo e nuove priorità
Da parte americana, il segretario di Stato Marco Rubio ha confermato che gli Stati Uniti vedono nei colloqui diretti con Mosca la strada più efficace per porre fine al conflitto, pur sottolineando che sarà necessario un processo graduale. L’assenza di un accordo formale al termine di questi primi negoziati dimostra che le distanze tra le due potenze restano ampie, ma l’apertura di un canale di dialogo segna comunque un passo in avanti significativo.
Fonti vicine ai negoziati indicano che l’amministrazione americana sarebbe disposta a esplorare soluzioni che includano garanzie di sicurezza per la Russia in cambio di una de-escalation sul fronte orientale dell’Ucraina. Tuttavia, non è chiaro se l’attuale leadership ucraina sarà disposta ad accettare eventuali compromessi che riducano le proprie aspirazioni territoriali e militari.
Le implicazioni per l’Europa: rischio di irrilevanza politica
Uno dei principali interrogativi sollevati dalla chiusura di questo primo round di colloqui riguarda il ruolo dell’Europa. L’Unione Europea, che fino a oggi ha sostenuto l’Ucraina con aiuti economici e militari, si ritrova ora tagliata fuori dai principali tavoli negoziali. Questo scenario evidenzia una realtà sempre più evidente: le grandi decisioni sulla sicurezza europea vengono prese al di fuori dell’Europa stessa.
Di fronte a questa situazione, le cancellerie europee dovranno decidere se continuare a seguire passivamente le mosse di Washington o cercare di affermare un ruolo più autonomo nella gestione della crisi. Il rischio, per l’Europa, è di rimanere un semplice spettatore di una guerra combattuta sul proprio suolo, senza alcuna capacità di influenzarne l’esito finale.
Il futuro dei negoziati: verso un accordo o un nuovo stallo?
Sebbene il primo ciclo di colloqui a Riad si sia concluso senza risultati concreti, la riapertura del dialogo tra Stati Uniti e Russia rappresenta un segnale che qualcosa si sta muovendo. Il prossimo passo potrebbe essere la convocazione di una seconda tornata di negoziati, forse con l’ingresso di nuovi attori diplomatici.
Resta da vedere se l’Ucraina sarà chiamata a partecipare o se gli Stati Uniti e la Russia continueranno a definire le sorti del conflitto senza il coinvolgimento diretto di Kiev. Intanto, la partita geopolitica è appena cominciata, e le prossime mosse saranno decisive per capire se si sta andando verso una pace negoziata o verso un nuovo stallo diplomatico che prolungherà ulteriormente la guerra.