Chi comanda davvero l’Occidente?
22 Giu 2025 - Approfondimenti Politici
L’attacco statunitense all’Iran sancisce, ancora una volta, la sottomissione della politica estera occidentale a interessi che nulla hanno a che fare con i popoli europei. Tra Casa Bianca, Tel Aviv e lobby ebraiche, l’Europa resta spettatrice passiva di una guerra non sua.
L’attacco a Teheran: l’ennesima guerra di altri combattuta in nostro nome
Le bombe sono cadute su Fordow, Esfahan e Natanz. I bunker sotterranei iraniani – reali o presunti – sono stati colpiti dall’aviazione statunitense con ordigni di ultima generazione. Un’operazione definita “spettacolare” dal presidente americano, che l’ha presentata come una mossa “necessaria” per fermare il programma nucleare della Repubblica Islamica.
Ma a chi serve davvero questa guerra? Agli Stati Uniti? A Israele? Di certo non all’Europa, che ancora una volta si ritrova a pagare il prezzo geopolitico – e presto energetico – di scelte imposte da altri.
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Washington o Tel Aviv? Dove si decide la guerra
Il bombardamento non nasce all’improvviso. Da settimane Israele aveva già avviato incursioni mirate, con l’aiuto – mai troppo velato – dei suoi alleati oltreoceano. Ora Washington ha scelto di intervenire direttamente, confermando quello che ormai è chiaro anche ai più ciechi euroatlantisti: la politica estera americana si muove sempre più spesso non secondo gli interessi del popolo americano, ma secondo le priorità strategiche dello Stato d’Israele.
Lo ha detto apertamente Netanyahu, lodando l’intervento statunitense come “atto di amicizia storica”. Lo ha confermato l’attivismo delle lobby ebraiche americane, che da sempre operano per trasformare il Congresso USA in una camera di risonanza degli interessi israeliani.
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La lobby che comanda il mondo “libero”
L’AIPAC e le organizzazioni sorelle continuano a esercitare una pressione costante sulla politica americana, ma anche su quella europea. Una parte significativa del potere economico e mediatico occidentale è oggi nelle mani di un’élite finanziaria apertamente favorevole alla prosecuzione delle guerre di Israele, con costi umani e materiali scaricati sugli altri.
Questa élite – spesso organizzata, compatta, radicata nei centri nevralgici del potere – non rappresenta certo il popolo ebraico in quanto tale. Ma usa la propria identità e influenza per portare avanti un’agenda globale che ha come cardine la sicurezza di Israele e la sottomissione delle nazioni occidentali.
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L’Europa? Solo una colonia della NATO
E l’Europa? Irrilevante. Il cosiddetto “vecchio continente” tace. Si allinea. Obbedisce. Le dichiarazioni delle capitali europee – quando arrivano – non sono altro che eco sbiadita della propaganda di Washington.
Ci dicono che l’attacco all’Iran serve alla nostra sicurezza. Ma quale sicurezza? L’Iran non minaccia l’Europa. La minaccia, semmai, è rappresentata dalla totale assenza di sovranità con cui l’Unione Europea accetta di farsi trascinare in una nuova guerra, con costi energetici devastanti e con il rischio reale di destabilizzare il Mediterraneo.
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Serve un’Europa dei popoli, non dei vassalli
Finché l’Europa sarà vassalla degli Stati Uniti e schiava delle lobby che li governano, non potrà mai aspirare a una politica estera autonoma. Serve un’Europa dei popoli, fondata sulle sovranità nazionali e su un principio fondamentale: mai più guerre per conto terzi.
L’Italia – storicamente cerniera tra Oriente e Occidente – non può continuare a sostenere guerre che non le appartengono, trascinata in conflitti decisi da chi ha altri interessi, altre priorità, e persino altri popoli da difendere.
