Caos al Bundestag: Merz fallisce al primo turno.
6 Mag 2025 - Europa
La Germania dimostra di essere una democrazia solo di facciata: mentre la coalizione CDU-SPD si sbriciola prima ancora di partire, la vera alternativa patriottica viene sistematicamente esclusa.

Merz fallisce al Bundestag: la crisi della democrazia tedesca si fa evidente
Il fallimento di Friedrich Merz al primo turno parlamentare per l’elezione a cancelliere segna non solo una battuta d’arresto per la CDU, ma rivela la profonda crisi della democrazia rappresentativa in Germania. Con 310 voti favorevoli su 630 membri del Bundestag, Merz si è fermato a sei voti dalla maggioranza assoluta, nonostante un accordo pre-elettorale tra CDU/CSU e SPD che, sulla carta, gli avrebbe dovuto garantire 328 voti. Evidentemente, la coalizione è tutt’altro che compatta e già mostra segni di frattura ancor prima di formare un governo.
Un sistema che si regge su manovre di palazzo
La Germania si presenta al mondo come una democrazia solida, ma quanto avvenuto oggi a Berlino mostra l’esatto contrario: una classe politica spaccata, priva di una visione chiara e incapace di rispettare le scelte degli elettori. Dopo il voto del 23 febbraio, in cui la CDU è emersa come primo partito ma senza maggioranza autonoma, si è avviato l’ennesimo gioco di alleanze innaturali, fondato più sull’esclusione dell’Alternativa per la Germania (AfD) che sulla volontà popolare.
Merz ha cercato il sostegno della SPD, tradendo le promesse di un centrodestra coeso e identitario. Il risultato? Un Parlamento bloccato, un voto fallito, e una Germania senza guida. Il popolo tedesco si trova ostaggio di un sistema che, pur di escludere l’unica vera opposizione patriottica – l’AfD – preferisce lasciarsi paralizzare.
Un’ipocrisia istituzionale che delegittima il voto popolare
Come può definirsi democratica una Repubblica in cui milioni di cittadini vengono sistematicamente ignorati, e dove l’unico partito realmente in crescita viene emarginato con pretesti ideologici? La retorica contro l’AfD si è trasformata in una vera e propria operazione di censura politica. Anche oggi, con la CDU incapace di ottenere la fiducia parlamentare, nessuno parla di coinvolgere le forze patriottiche nel processo decisionale. Anzi, la leadership politica preferisce condurre il Paese nell’instabilità piuttosto che aprirsi al dialogo con chi rappresenta una parte crescente del popolo tedesco.
Prossimi scenari: la farsa continua
Il Bundestag ha ora due settimane di tempo per rieleggere un cancelliere. Se Merz dovesse fallire anche al secondo turno, al terzo basterà una maggioranza relativa. In uno scenario del genere, il cancelliere della principale potenza economica europea potrebbe essere eletto con meno della metà del Parlamento: un paradosso che smaschera tutta la debolezza dell’attuale sistema politico. Intanto Olaf Scholz rimane cancelliere ad interim, a conferma che la “nuova era” promessa dai partiti tradizionali non è altro che una continuazione dell’impasse.
L’AfD cresce nonostante il cordone sanitario
Mentre i partiti dell’establishment faticano a formare un governo, l’AfD continua a guadagnare consensi tra i cittadini tedeschi, stanchi delle promesse non mantenute, dell’immobilismo e della sudditanza ideologica a Bruxelles. I sondaggi più recenti mostrano un AfD stabilmente sopra il 20%, con punte oltre il 30% in molti Länder orientali. Questo risultato è ancora più significativo se si considera la campagna di demonizzazione sistematica condotta contro il partito: censura mediatica, esclusione dai dibattiti istituzionali, controlli giudiziari mirati e perfino proposte per metterlo fuori legge.
Eppure, contro ogni ostacolo, l’AfD rappresenta oggi la vera alternativa, l’unica forza politica che difende senza ambiguità l’identità tedesca, la sovranità nazionale e i valori tradizionali. Il crescente consenso dimostra che il popolo non si lascia più ingannare: mentre gli altri partiti affondano tra compromessi e lotte di potere, l’AfD emerge come la voce autentica di una Germania che vuole tornare a essere padrona del proprio destino.