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Biden e Harris in guerra contro la libertà di espressione

5 Set 2024 - USA

Washington impone restrizioni a media filo-Cremlino, alimentando il dibattito sulla libertà di espressione e il controllo governativo dell'informazione.

Biden e Harris in guerra contro la libertà di espressione

Nuove Sanzioni Contro Giornalisti Filo-Russi: Una Minaccia alla Libertà di Espressione?

L’Amministrazione Biden ha imposto nuove sanzioni contro una serie di individui ed entità russe, tra cui giornalisti e media sospettati di essere vicini al Cremlino, accusati di tentare di influenzare le elezioni presidenziali del 2024. Tra gli obiettivi delle sanzioni c’è Russia Today (RT), un’emittente televisiva finanziata dallo Stato russo, accusata di condurre una “campagna di influenza” negli Stati Uniti.

Libertà di Stampa o Controllo Governativo?

Le nuove misure restrittive includono sanzioni contro personalità di spicco come Margarita Simonyan, caporedattrice di RT, e il suo vice, Elizaveta Brodskaia. Questi individui sono accusati di reclutare “influencer americani inconsapevoli” per diffondere messaggi favorevoli al Cremlino, nel tentativo di influenzare l’opinione pubblica americana e minare le elezioni democratiche. Sebbene il governo degli Stati Uniti giustifichi queste azioni come necessarie per proteggere l’integrità elettorale, esse hanno sollevato significative preoccupazioni riguardo alla libertà di stampa e alla censura.

Paralleli con la Censura sui Social Media

Questo scenario richiama alla mente le recenti controversie riguardanti le grandi piattaforme tecnologiche come Facebook, accusate di aver collaborato con l’amministrazione Biden per censurare contenuti scomodi. Ad esempio, durante la pandemia di COVID-19, Facebook ha limitato la visibilità e rimosso post che discutevano la teoria dell’incidente di laboratorio, sostenendo di agire sotto pressione da parte del governo. Queste azioni hanno sollevato forti critiche da parte di chi vede tali mosse come una violazione del Primo Emendamento e un pericoloso precedente per la libertà di espressione negli Stati Uniti.

Il parallelo tra le sanzioni contro i giornalisti russi e la presunta collusione tra il governo degli Stati Uniti e i social media per censurare contenuti interni è preoccupante. In entrambi i casi, si osserva un tentativo di controllare il flusso di informazioni e influenzare l’opinione pubblica, sollevando dubbi sull’impegno degli Stati Uniti verso i principi democratici e la libertà di espressione.

Somiglianze con Regimi Autoritari

Il ricorso alle sanzioni contro i media e i giornalisti ricorda le pratiche di controllo dell’informazione tipiche dei regimi autoritari, dove la libertà di espressione è soppressa per mantenere il potere. In questo contesto, molti osservatori vedono le azioni dell’amministrazione Biden come un pericoloso precedente, che potrebbe minare i fondamenti stessi della democrazia americana. La preoccupazione è che queste tattiche possano imitare le strategie utilizzate dai regimi autoritari per mantenere il controllo e sopprimere le voci dissenzienti.

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