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AfD, la scalata nei sondaggi

16 Feb 2025 - Europa

L’attentato di Monaco e l’immigrazione incontrollata spingono il partito sovranista al centro della scena

AfD, la scalata nei sondaggi

Crescita dell’AfD nei sondaggi e timori sulla sicurezza

L’Alternative für Deutschland (AfD) si sta rapidamente affermando come un attore centrale nelle imminenti elezioni federali tedesche del 23 febbraio 2025. Con un sondaggio ARD che la posiziona al 21% – dietro l’Unione CDU/CSU al 32% e davanti a SPD e Verdi, entrambi al 14% – l’AfD sta beneficiando di un clima di insicurezza che ha spinto gli elettori a cercare soluzioni più rigide in materia di immigrazione e sicurezza interna. Il recente attentato di Monaco di Baviera, in cui un cittadino afghano la cui richiesta d’asilo era stata respinta nel 2020 ma che aveva ottenuto un permesso di soggiorno l’anno successivo, ha investito deliberatamente la folla causando la morte di una madre e della sua bambina, ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Questo tragico evento ha enfatizzato il programma dell’AfD sulla protezione dei confini e sul contrasto dell’immigrazione illegale, diventando un punto di svolta per chi ritiene troppo permissive le politiche adottate finora.

Critiche ai governi per l’immigrazione incontrollata

Da diversi anni, diversi governi europei hanno adottato politiche migratorie considerate da molti come eccessivamente aperte, tralasciando un controllo rigoroso dei flussi in ingresso e trascurando adeguate politiche di integrazione. Tale lassismo ha finito per generare un clima di generale diffidenza, penalizzando, oltre alle popolazioni autoctone preoccupate per la sicurezza, anche gli stranieri onesti che lavorano e pagano le tasse.
La percezione di una criminalità in aumento e di potenziali minacce terroristiche ha convinto molti cittadini che occorra un approccio più fermo nei confronti dell’immigrazione e dei fenomeni devianti, alimentando consensi verso partiti come l’AfD. È infatti diffusa l’idea che l’immigrazione incontrollata abbia reso difficile distinguere tra chi cerca veramente integrazione e chi approfitta delle lacune legislative e dell’assenza di controlli efficaci.

La situazione italiana: periferie come “ghetti”

Uno scenario simile si riscontra in Italia, specialmente nelle periferie delle grandi città come Milano, Roma e Torino. Qui, la mancata integrazione e l’assenza di politiche sociali mirate hanno creato sacche di degrado che, con il tempo, si sono trasformate in vere e proprie enclavi di disagio. Alcuni quartieri periferici di Milano, ad esempio, sono spesso teatro di traffici illegali e atti di violenza, e coinvolgono tanto immigrati di seconda o terza generazione quanto italiani in condizioni socioeconomiche precarie.
In questi contesti, la scarsa presenza delle istituzioni e il vuoto di prospettive per i più giovani favoriscono la criminalità, la radicalizzazione e l’emergere di tensioni etniche. Di fronte a tali problematiche, la richiesta di regole più severe e di un controllo più stretto sui flussi migratori fa breccia tra gli elettori, stanchi di subire furti o aggressioni e di sentirsi abbandonati dalle istituzioni.

Speranze per una politica che ascolti i popoli

La forte crescita dell’AfD in Germania, nonostante l’isolamento politico dovuto al rifiuto di formare coalizioni con questa forza, mostra come il “cordone sanitario” contro i partiti che insistono su sicurezza e immigrazione finisca a volte per alimentarne il consenso. Più i partiti tradizionali ignorano il malcontento reale, più rischiano di radicalizzare l’elettorato, che guarda con favore a chi propone misure severe.
La vera sfida, tanto in Germania quanto in Italia e nel resto d’Europa, è dare risposte concrete alle esigenze di sicurezza e integrazione senza rinunciare ai principi democratici. È necessario avviare un dibattito aperto che riconosca le criticità di una gestione migratoria poco incisiva e al contempo tuteli i diritti di chi lavora e si integra onestamente. La speranza è che la politica eviti di bollare come “estreme” le preoccupazioni legittime di gran parte dei cittadini e sappia elaborare proposte solide, superando la semplice demonizzazione dell’AfD o di qualsiasi altro partito che tocchi questi temi. Solo un confronto vero può evitare il rischio di nuove derive, offrendo soluzioni equilibrate capaci di coniugare sicurezza, legalità e integrazione.

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